PD

Il vertiginoso calo delle iscrizioni e la scarsa affluenza alle elezioni regionali che ha riguardato il Partito Democratico segnalano una frattura con la base, anche in un territorio come quello bolognese, storicamente caratterizzato da un tessuto sociale vivace e in costante mobilitazione.

Come iscritti e militanti del PD riteniamo che la scelta del prossimo segretario possa e debba essere una finestra di opportunità per aprire un confronto sincero su tanti nodi lasciati irrisolti: dal rapporto tra Partito/ Amministrazione, alla selezione della classe dirigente sino ai processi decisionali sui temi che interessano la nostra comunità.
Occorre ripartire dai contenuti e noi siamo convinti che il metodo sia anche contenuto.

Pertanto chiediamo che il confronto sia da realizzarsi attraverso un Congresso provinciale, da intendersi come spazio di dialogo aperto e costruttivo, consentendo la maggiore partecipazione possibile, per riscoprirsi autenticamente democratici e costruire un Partito all’altezza dei suoi iscritti. Pensiamo, infatti, che solo un Partito in grado di compiere delle scelte condivise dalle sue diverse anime sia capace di affrontare credibilmente le sfide del presente, senza rinunciare a progettare il futuro.

Sergio Lo Giudice – Sandra Zampa – Elly Schlein – Antonio Mumolo – Luigi Mariucci – Teresa Marzocchi – Salvatore Tesoriero – Elvira Oliva – Saverio Bui – Valeria Racemoli – Monia Negusini – Orianna Mezzetti – Manuela Lorenzini – Beatrice Orlandini – Umberto Tadolini – Ottavia Cianci – Elisa Riccioni – Meri de Martino – Franca Marulli – Maria Luisa Pasquale – Anna Neroni – Tiziana Gentili – Paolo Serra – Valerio Manzi – Marco Pallini – Valeria Betti – Anna Fusellato – Daniela Vannini – Miria Tagliani – Marina Malpensa – Sergio Minni – Giovanni Gaspare Righi – Esmeralda Maria Ballanti

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(ER) PD BOLOGNA. IL FRONTE PRO-CONGRESSO: “COSÌ CI FACCIAMO MALE”

‘RESISTENZA’ DA MEROLA AD ARA; MUMOLO: COSÌ TESSERA NON VALE PIÙ
(DIRE) Bologna, 21 gen. – Il fronte pro-congresso prova il tutto per tutto per evitare che il successore di Raffaele Donini sia scelto dai 400 delegati dell’assemblea provinciale. Nelle ultime ore, dopo lo stop del candidato renziano Dario Mantovani (“questo partito e’ diventato un votificio”), sono tornati all’assalto i sostenitori del congresso. Uno schieramento trasversale alle correnti che va dal sindaco Virginio Merola e i suoi fedelissimi ai +dem Marco Lombardo e Benedetto Zacchiroli, da alcuni cuperliani come Daniele Ara fino ai civatiani. I quali, oggi, hanno rilanciato il loro documento a favore dell’assise provinciale (con 33 firme, comprese quella della vicepresidente del partito Sandra Zampa, del senatore Sergio Lo Giudice e della eurodeputata Elly Schlein) come via per ricucire la “frattura con la base” evidenziata dal 37,7% di affluenza alle ultime regionali. “I votifici sono altri, questo e’ un confronto di idee. Altrimenti tanto vale non farli piu’, i congressi”, sbotta il consigliere regionale Antonio Mumolo, candidato per la guida del partito in Emilia-Romagna. “Bisogna ridare la parola agli iscritti, che non sono andati a votare alle regionali, e l’unica strada e’ il congresso. Non si puo’ dire che si vuole ridare valore agli iscritti poi non li si fa esprimere. In questo partito- osserva Mumolo- l’unica differenza tra gli iscritti e gli elettori e’ che i primi votano il segretario provinciale, se non possono fare nemmeno quello vuol dire che la tessera non vale niente”. La consultazione preventiva proposta dal candidato Francesco Critelli insomma “non e’ sufficiente- sottolinea Mumolo- il segretario e’ interprete di una linea politica che risente di una discussione. Cosi’ discutiamo, ma poi chi fa il segretario e’ uguale?”. Anche Teresa Marzocchi, ex assessore regionale al Welfare, teme che si vada alla scelta del segretario in assemblea. “Se la direzione e’ questa ci facciamo del male- avvisa- Non perche’ io non apprezzi Critelli, ma perche’ i nostri circoli vanno ascoltati. Io sono preoccupata perche’ i nostri militanti sono arrabbiati”. Marzocchi precisa: “E’ giusto non trasformare il partito in un votificio, sono d’accordo, ma i nostri iscritti hanno bisogno di esprimersi e noi di ascoltarli per capire come ricostruire il partito. Noi siamo Bologna, parliamo con la nostra gente. Il congresso deve essere un modo per riflettere su quello che e’ successo. Prima di scegliere tra Marco, Francesco o Dario, tutti nomi importanti, dobbiamo andare a riprenderci la nostra gente”.

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