Massimo D’Alema intervistato da Zoro sui matrimoni fra persone dello stesso sesso:

“Sono favorevole al riconoscimento delle unioni omosessuali, ma il matrimonio, come è previsto dalla costituzione, è l’unione tra persone di sesso diverso, finalizzata alla procreazione. Del resto, le organizzazioni serie di gay non hanno mai chiesto di potersi sposare in chiesa. Penso che il sentimento degli italiani che ritengono che il matrimonio sia un sacramento vada rispettato. “

Gentile ( ma sempre meno caro) D’Alema,

è difficile per un politico di lungo corso come lei mettere insieme una simile serie di errori e castronerie una inanellata all’altra.

1. L’art.29 della nostra Costituzione non dice per nulla che il matrimonio debba essere tra persone di sesso diverso, né che debba essere finalizzata alla procreazione. Anzi, ha una formulazione ancora più generica di quella di Spagna e Portogallo paesi in cui il Parlamento ha esteso senza alcuna modifica costituzionale (anzi, nel caso del Portogallo, su imposizione della Corte Costituzionale) il matrimonio civile alle coppie dello stesso sesso. Chi dice che la Costituzione impedisce al Parlamento italiano di fare lo stesso dice una falsità smentita dalla sentenza della Corte Costituzionale 138 del 2010 e daq tanti autorevoli costituzionalisti , a partire da Stefano Rodotà.

2. Le organizzazioni serie di gay non hanno mai chiesto di potersi sposare in chiesa, e nemmeno quelle meno serie si sono azzardate ad avanzare una simile richiesta alla politica, perché non siamo al circo Barnum. Le organizzazioni serie di gay e lesbiche, a partire da Arcigay, chiedono da anni  a gran voce, invece, di potersi sposare in Comune perché stiamo parlando del matrimonio civile che, come lei dovrebbe ben sapere, è cosa un tantino distinta dal matrimonio religioso. 3.Negare il  diritto fondamentale al matrimonio ad una parte della popolazione perché questo offenderebbe la sensibilità di un’altra parte è uno degli argomenti più osceni che possano essere utilizzati in politica, utilizzato nella storia per negare diritti alle donne, ai neri, agli ebrei agli omosessuali e per comprimere le libertà d’espressione dei cittadini.

Oggi anche all’interno del Partito Democratico si sta facendo spazio finalmente una posizione favorevole all’estensione del matrimonio civile alle coppie dello stesso sesso: la battaglia, gentile D’Alema, oggi è questa e lei, se ne renda conto, non è parte della soluzione, ma è parte del problema.

Sergio Lo Giudice

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