Bologna‬ va al ballottaggio. La fiducia nella buona amministrazione ha dovuto misurarsi con una disaffezione profonda nei confronti della politica e con un livello di affluenza che non rende ragione della passione civile delle e dei bolognesi.

A Bologna esiste un campo ampio che crede nei valori e negli obiettivi di una sinistra moderna ma che si è divisa sulle scelte politiche e sulle strategie . Un popolo che in gran parte ha votato Pd o la lista di Amelia, ma anche Coalizione civica o che, deluso dalla politica, si è orientato verso l’astensione o il voto al M5S.

Adesso lo scenario cambia: sono in gioco due idee di città, una che guarda alla tradizione di sinistra di Bologna per andare avanti ed innovare modi e contenuti, l’altra fondata sugli egoismi, sul radicalismo di destra, su un improbabile lepenismo al ragù.

Chi come me ha vissuto le false sicurezze del ’99 sa che, fatte le debite differenze (a partire da un PD unito a sostegno del suo Sindaco e da una sfidante che si colloca all’estrema destra) l’atteggiamento di chi dà la vittoria per scontata, di chi vuole “mandare un segnale politico” o togliersi un sassolino dalla scarpa uniti insieme possono fare danni.

Allora guardiamo a queste due settimane consapevoli che la posta in palio è l’alternativa fra una città progressista ed europea o una città che si arrocca impaurita dentro le sue mura. Anche in questa occasione Bologna, che ha già evidentemente rifiutato di mettere in campo esperimenti neo moderati, può essere laboratorio per le nuove sfide della sinistra. Da oggi lo slogan “Avanti insieme per Bologna” non appartenga più alla coalizione che ha sostenuto Virginio Merola ma sia il collante di chi vuole una Bologna all’altezza del futuro che immaginiamo. ‪#‎Bolognanonsilega‬

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