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L’omofobia ha tentacoli  a scuola, sul lavoro, nelle istituzioni della Repubblica, dentro le famiglie. Spesso si insinua fra le emozioni intimorite degli stessi adolescenti omosessuali. Di omofobia ce n’è a bizzeffe nella politica, molta anche a sinistra,  strabordante nelle varie  anime della destra.

Ieri sono stati arrestati a Milano due naziskin (quarantenni, mica ragazzini) Marco Ciampa e Andrea Filippo Tatoli, vicini a “Cuore Nero” il centro sociale  neofascista di Milano. Nel maggio scorso avevano preso a calci e pugni una coppia gay al rientro da un raduno di skinheads.

Uno dice: vabbè, sono nazi, cosa vuoi mai. Poi vai a leggere il resoconto della Commissione Giustizia della Camera che si svolgeva ieri nelle stesse ore, ti imbatti nelle parole della Lega contro la  proposta Concia di prevedere un’aggravante per le motivazioni omofobiche di un reato e ti ricordi che anche le camicie verdi hanno il cuore nero.

Meno male che anche in Italia sta nascendo una nuova destra moderna. Certo, Fini non voleva i maestri gay nelle scuole, ma poi si è pentito. Mirko Tremaglia, padre nobile di Futuro e Libertà, in prima fila fra i nipotini di Almirante al bagno rigeneratore di Mirabello, lo Statista che aveva vergato sulla  carta intestata del Ministero la storica  frase «Povera Europa: i culattoni sono in maggioranza» in verità non si è ancora pentito. Ma c’è tempo, da qui all’eternità.

Sergio Lo Giudice

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