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CRONACHE DI LUGLIO
La crisi economica non accenna a lasciarci. L’Italia è riuscita ad ottenere migliori condizioni in Europa e ad uscire dalla procedura per deficit eccessivo che creava ulteriori vincoli agli investimenti. Nei prossimi giorni l’approvazione in Senato del “decreto del fare” produrrà condizioni più favorevoli di sostegno alle imprese, creazione di posti di lavoro attraverso lo sblocco di cantieri e un piano di edilizia scolastica, il rilancio della lotta all’evasione fiscale accompagnato da nuove norme che rendano Equitalia più attenta alle situazioni di chi si trova in difficoltà economiche. Nelle settimane scorse il Senato ha approvato la Legge Europea con cui l’Italia si uniforma alle richieste dell’Unione e rettifica alcuni decreti inadeguati di recepimento delle direttive mettendosi al riparo da sanzioni. Nel mio blog sull’Huffington Post ho messo in evidenza un tema che ho seguito negli anni: la modifica del decreto sulla libertà di movimento in Europa rende più facile lo spostamento dei cittadini UE e delle loro famiglie. Un argomento che ha tenuto banco è il programma di acquisto dei cacciabombardieri F35. Il Senato ha approvato la mozione di maggioranza che contiene impegni precisi: la costruzione, a partire dal prossimo Consiglio europeo di dicembre, di una strategia di difesa unitaria dell’Unione; il rispetto delle prerogative del parlamento rispetto alle decisioni da assumere in tema di spese militari; la richiesta al governo a non procedere a nessuna nuovo acquisto legato agli F35 senza il parere delle camere. Si apre così una fase di riflessione che il Pd si è impegnato a condividere con iscritti ed elettori. Io ho sottoscritto e votato anche una mozione presentata da diciassette senatori Pd che esplicitava la necessità di sospendere il programma, ma non è stata approvata. La discussione è aperta, in parlamento ne riparleremo fra sei mesi (se saremo ancora lì). Mi auguro che si arrivi ad un forte rallentamento del nostro impegno in quel settore: oggi sono altre le priorità di spesa. Caso Kyenge: non potendo tollerare che il vice presidente del Senato usasse toni razzisti nei confronti di una cittadina italiana (che è anche ministro della repubblica e che è anche una cara amica) ho segnalato l’episodio all’UNAR, l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni razziali che, ravvisando una possibilità di reato di istigazione all’odio razziale, ha denunciato Calderoli alla Procura della Repubblica: LEGGI Il Senato ha approvato con alcune modifiche la trasformazione in disegno di legge del decreto sulle carceri che ha l’obiettivo di alleggerire il sovraffollamento e potenziare le misure di esecuzione esterna della pena. Sono intervenuto in aula sul tema: GUARDA IL VIDEO. Sabato scorso sono stato con la sen. Rita Ghedini a visitare il carcere bolognese della Dozza che contiene il doppio di reclusi rispetto alla capienza. Ecco un breve resoconto di quella visita pubblicato da Repubblica: LEGGI. Anche nei Centri di Identificazione ed Espulsione per stranieri irregolari la situazione va peggiorando. Ho presentato un’interrogazione al governo chiedendo la chiusura del CIE di Bologna e il ripensamento dell’intero meccanismo di gestione. Il sottosegretario Manzione mi ha risposto venerdì scorso in aula che un ripensamento dei CIE è necessario: GUARDA IL VIDEO Nella stessa giornata il sottosegretario all’Istruzione Toccafondi ha risposto alla mia interrogazione sul contrasto dell’omofobia a scuola. Se, come pare, nei prossimi giorni la Camera approverà il testo di legge sull’omofobia, la discussione arriverà in Senato a settembre: GUARDA IL VIDEO Due parole sul caso Shalabayeva.. Seguo da settimane la vicenda in Commissione Diritti Umani. Alle domande che ho fatto in audizione al capo della polizia Pansa (ASCOLTA L’AUDIO) non ho avuto risposte soddisfacenti. Ho votato insieme al Pd contro la mozione di sfiducia ad Alfano non perché pensi che Alfano non abbia responsabilità. L’ho fatto dopo che il capogruppo Pd Zanda, come concordato, ha precisato in aula i termini di quel voto: il Partito democratico ha ribadito che la versione fornita da Alfano è carente, che ci sono responsabilità tecniche e anche politiche ai massimi livelli ed ha invitato Alfano a dare le dimissioni. Il voto Pd alla mozione di sfiducia avrebbe comportato la caduta del governo Letta e, con ogni probabilità, il voto in autunno, senza che il governo avesse mandato in porto le prime misure anti crisi adottate, con questa legge elettorale e con il Pdl pronto a capitalizzare sul piano elettorale la vicenda. Non sono certo che abbiamo fatto la scelta migliore. A mio giudizio in questo caso, come altre volte nei mesi precedenti, avremmo dovuto avere più coraggio, assumendoci anche la responsabilità di un gesto rischioso per il Paese ma ponendo un limite fermo all’arroganza del Pdl. Ho deciso di votare secondo quanto si era deciso in sede di partito perché in questa tempesta, e a ridosso di un congresso che mi auguro produca una scossa vera a un partito in grande sofferenza, c’è anche bisogno di un Pd che discuta molto ma poi mostri di sapere agire unito. C’è anche bisogno che assuma le decisioni giuste e su questo spesso mi ritrovo in minoranza, ma anche questo fa parte delle fatiche del mestiere, per così dire. Di Pd parleremo un’altra volta, ma consiglio la lettura di un documento sottoscritto da persone di diversa collocazione, utile a fare partire il congresso nei giusti binari: www.goffredobettini.it Se non l’hai ancora fatto, puoi iscriverti alla mia pagina Facebook e ricevere così i miei aggiornamenti: per farlo clicca QUI Un caro saluto Sergio Lo Giudice |
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