525645_10151413535899420_2133082581_nStamattina in commisione mobilità del Comune di Bologna abbiamo presentato un ordine del giorno di sostegno alla lotta dei lavoratori della BredaMenariniBus. Ne abbiamo approfittato per chiedere al futuro parlamento un impegno sul tema del lavoro, della democrazia sindacale, della mobilità locale e dello sviluppo sostenibile. Su questi temi il Pd di Bologna ha già assunto un impegno preciso in una lettera inviata nei giorni scorsi dal segretario Raffaele Donini e dalla sen.Rita Ghedini alle rappresentanze sindacali dell’azienda.
Sergio Lo Giudice

ORDINE DEL GIORNO PER CHIEDERE AI FUTURI ELETTI AL PARLAMENTO ITALIANO DI OPERARE PER LO SVILUPPO DEL SETTORE DEL TRASPORTO PUBBLICO E PER LA PIENA RIAFFERMAZIONE DEI DIRITTI DEI LAVORATORI DELLA BREDAMENARINIBUS

IL CONSIGLIO COMUNALE DI BOLOGNA

considerato che

la chiusura o la dismissione con prospettive incerte della BredaMenariniBus produrrebbe un danno irreparabile per l’intero Paese, che si troverebbe a dover acquistare all’estero i bus per il TPL e provocherebbe un grave impatto sociale sul nostro territorio;

il management del Gruppo, colpito dalle inchieste per tangenti nazionali e internazionali da mesi, con l’evento deflagrante dell’arresto dell’AD Orsi, ha dimostrato di non essere in grado di affrontare con credibilità ed attenzione adeguate alla difficoltà della fase i processi di cambiamento necessari;

il Governo deve occuparsi di restituire al maggior player industriale pubblico lo standing e la credibilità adeguati a gestire una fase così complessa, anche attraverso misure di intervento straordinario;

può e deve essere definito un progetto di rilancio e valorizzazione di BredaMenariniBus nel mercato italiano e internazionale e di salvaguardia dei livelli occupazionali dell’unica realtà italiana operante nella costruzione di autobus attraverso l’investimento sul settore strategico del trasporto pubblico locale, nel quadro di un progetto nazionale per la mobilità sostenibile, da realizzare anche attraverso un programma pluriennale finalizzato al rinnovamento del parco veicoli italiano ed al suo adeguamento agli standard ambientali europei;

per porre in atto queste azioni va varato un “Piano nazionale per lo sviluppo sostenibile”, che comprenda riduzione del consumo di territorio attraverso ristrutturazioni e riuso del patrimonio immobiliare, politiche energetiche rispettose dell’ambiente e lo sviluppo della mobilità sostenibile attraverso una programmazione che a livello nazionale e locale sia in grado di organizzare sistemi di trasporto pubblico d’eccellenza;

la presente situazione vede limitati i diritti di rappresentanza dei lavoratori ed ostacola l’instaurarsi di relazioni industriali più moderne ed efficienti rispettose dei principio di rappresentatività, agibilità, informazione e leale collaborazione;

CHIEDE

ai futuri eletti al Parlamento italiano di coordinarsi per supportare l’azione esplicata da anni dalle istituzioni locali: in primis dalla Regione Emilia Romagna ( che ne ha la competenza), poi da Provincia e Comune di Bologna che hanno partecipato anche esse al tavolo di crisi Regionale e di supportare le istituzioni e le forze sociali e sindacali già impegnate per altre prospettive di sviluppo attraverso:

la cancellazione delle norme sulle deroghe alle leggi sul lavoro e ai contratti nazionali (art. 8 della legge 148/2011) e la loro sostituzione con le regole dell’Accordo Interconfederale del 28 giugno 2011 (o sue eventuali ulteriori formulazioni, definite in accordo tra le maggiori confederazioni nazionali), che permettano un decentramento controllato della contrattazione collettiva a livello aziendale e territoriale;

il ripristino della versione originaria dell’art 19 dello Statuto dei lavoratori per consentire la presenza nei luoghi di lavoro di tutte le organizzazioni sindacali riconosciute rappresentative, anche se non firmatarie dei contratti;

l’approvazione di una legge quadro per la democrazia sindacale che regoli rappresentatività, rappresentanza e procedure per la validazione dei contratti recependo gli accordi interconfederali.

Rossella Lama
Sergio Lo Giudice
Francesco Critelli
Benedetto Zacchiroli

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