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All’onda di violenza omofobica culminata nel lancio di due bombe carta nella Gay Street di Roma, ieri ha risposto una più forte onda di reazione che ha attraversato numerose città italiane, da Roma a Catania, da Napoli a Torino. Io ero a Bologna, dove fra le 500 persone riunite in piazza Nettuno c’erano i rappresentanti di tutti i partiti della sinistra e il sindaco Flavio Delbono. Erano più di dieci anni che un Sindaco non partecipava ad una manifestazione per i diritti di gay, lesbiche e trans a Bologna e questo la dice lunga sulla reale intenzione dell’amministrazione comunale di dare concretezza all’impegno anti omofobia, come ribadito ieri anche dall’assessora alle Pari opportunità Simona Lembi.

In questi giorni ci si chiede quale siano le motivazioni e la portata dell’incremento della violenza antigay. Ho risposto ad alcune domande su questo tema in un’intervista pubblicata sulla rivista on line viaemilia.net www.viaemilianet.it/notizia.php?id=2915

Una cosa è certa: il silenzio del Parlamento su questi temi rappresenta per molti una sorta di lasciapassare. La popolazione lgbt è percepita come esposta e isolata e la sua dignità non è protetta dalle istituzioni. Bisogna che di fronte a questo anche il Partito Democratico non si limiti ad un’azione di testimonianza ma imposti un’azione politica visibile, sia dal’opposizione in Parlamento sia dai luoghi in cui governa, a partire dalla regione Emilia Romagna dove la proposta di legge sulle Pari Opportunità potrebbe essere votata nei pochi mesi che mancano alla fine della legislatura.

Sergio Lo Giudice

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