Il congresso del PD di Bologna è iniziato fra troppe scintille. Vediamo di impostare bene una discussione che può rappresentare una grande opportunità per colmare la distanza che si è aperta col nostro elettorato. Il profilo nazionale del partito sembra in costante modificazione e tante e tanti non vi si riconoscono più. Da Bologna può arrivare un contributo importante per ridefinire il Pd, a condizione che si faccia una discussione vera, senza rimuovere i problemi ma con il coraggio di affrontarli. Non partiamo dai nomi, perché le questioni che abbiamo di fronte non saranno risolte da un uomo solo ma dalla consapevolezza di una comunità politica, né sono imputabili a questo o quello ma da un ritardo collettivo nell’individuare le risposte giuste a una società che cambia. Ho sottoscritto questo appello, promosso da Daniele Ara Andrea Colombo e Federica Mazzoni insieme a 130 militanti , dirigenti e amministratori del Pd bolognesi che alle primarie nazionali avevano sostenuto Andrea Orlando, perché si avvii una discussione autentica, per un Pd radicato e civico. #Dasinistra.

DA SINISTRA PER UN PD RADICATO E CIVICO

Singolarmente abbiamo già avuto modo di iniziare a dire quello che pensiamo. Ora vogliamo lanciare insieme un appello #DaSinistra per un #PD #radicato e #civico. È un’analisi che parte dal PD di Bologna e che chiede un nuovo modo di fare e vivere la #politica. Chi è in sintonia e vuole sottoscriverlo è benvenuto/a, è nostra intenzione incontrarci dopo la pausa estiva per approfondire e dettagliare le proposte, proseguire e consolidare un percorso per il #PD #DaSinistra!

“Siamo donne e uomini di sinistra che continuano a credere nel progetto originario del Partito Democratico perno di un centro sinistra aperto alla società e capace di governare. Pensiamo non vada persa l’occasione del Congresso del PD di Bologna per proporre una linea politica chiara in grado di ricostruire una comunità di iscritti/e ed elettori/ici. Vogliamo ripartire da una comune condivisione di principi capaci di ispirare l’azione amministrativa nei nostri territori che deve essere guidata non solo dal meritorio pragmatismo che contraddistingue la nostra storia, ma anche da rinnovati valori elaborati e condivisi con persone, associazioni e soggetti culturali, sociali, del lavoro e dell’impresa che decidono di stare dalla parte di una società laica, che combatte diseguaglianze e discriminazioni, che si prende cura degli altri e dell’ambiente.

Le potenzialità del PD bolognese sono ancora inespresse. Purtroppo è un fatto che anche qui il PD sia percepito come un partito autoreferenziale, piccolo e chiuso in se stesso che non è capace di motivare militanti e simpatizzanti, che fa sempre più fatica a essere punto di riferimento per larga parte dell’elettorato popolare di sinistra.
Anche qui a Bologna stiamo perdendo la capacità di rapportarci con pezzi importanti della società. Lo rimproveriamo a Renzi a livello nazionale, allora a maggior ragione dobbiamo essere noi per primi credibili e coerenti riconoscendolo e lavorando su una proposta alternativa.

Pensando al primario interesse delle nostre comunità è fondamentale ricostruire una cultura politica forte che non lasci soli Sindaci e Sindache, amministratori e amministratrici, e che guardando al bene di tutti i territori della città metropolitana, abbia la maturità di non replicare dinamiche interne nazionali che poco c’entrano con questioni legate a Bologna e ai problemi delle persone che qui si trovano. Il PD deve indirizzare, fare proposte e anche critiche – se necessario- ma con l’unico obiettivo di migliorare l’azione amministrativa e sempre in una cornice di leale sostegno e collaborazione; attacchi e silenzi non servono.

Per fare questo, non ci servono finti unanimismi che nascondono caminetti: al Congresso bolognese, questa volta, c’è bisogno come l’aria di una discussione vera, a cui noi intendiamo contribuire da sinistra intanto con queste prime idee.

Pensiamo a un PD che riparte innanzitutto dall’organizzazione e dal prezioso lavoro quotidiano di iscritti e militanti, storici e nuovi. I Circoli devono tornare a contare e non solo a servire. I volontari non possono portare sulle spalle tutto il peso, ma vanno coinvolti, supportati, dotati di tutti gli strumenti per interagire con l’amministrazione e con la cittadinanza, incentivati nel fare azione politica ampia sul territorio. Le Feste dell’Unità devono essere metafora della società che vogliamo costruire, inclusiva, viva e dialogante, e quindi tornare ad essere luoghi di iniziativa e relazione politica vera, oltre che di convivialità e autofinanziamento. Parallelamente bisogna cercare nuove forme di autofinanziamento e di partecipazione alla vita politica che possano avvicinare anche nuove generazioni e nuove fasce di popolazione con tempi e stili di vita che siano conciliabili con lavoro e famiglia.

Pensiamo a un PD nello stesso tempo capace di esprimere anche il suo profilo più profondamente civico, di aprirsi alla comunità in tutte le sue migliori energie ed espressioni, di ingaggiare quell’ampio mondo vitale di persone attive su tanti temi a prescindere che abbiano o meno la tessera, di parlare agli elettori che sempre più stanno a casa al momento del voto e con cui invece vogliamo ricostruire un rapporto giorno per giorno. Da questo punto di vista, ad esempio, va innovata e rilanciata l’esperienza dei Forum tematici, come luoghi di scambio reciproco fra partito e comunità sul merito delle cose, come spazi di discussione ed elaborazione di proposta sia politica che amministrativa.

Pensiamo a un PD che ha come marchio di fabbrica lo “stare vicino”: vicino ai problemi e ai portatori di soluzioni, vicino ai cittadini e agli amministratori locali. Per questo vogliamo un PD che non sta in silenzio o non prende mai posizione o “fa finta di”, ma che al contrario ci mette quotidianamente la faccia, si assume il rischio di ascoltare, confrontarsi e anche di prendersi i pomodori, e alla fine sceglie con la necessaria nettezza e radicalità. Un PD, quindi, in cui sia restituita dignità e ruolo tanto a Segreteria e Direzione come organi di governo del partito, quanto a Circoli e Forum come cerniere di relazione rispettivamente con iscritti e cittadini.

Crediamo che queste idee possano essere comuni a tante persone al di là delle logiche nazionali di mozione o corrente, che vanno messe da parte per fare finalmente e veramente il PD, a partire da Bologna e dal suo congresso provinciale, anche tramite una candidatura in grado di unire molti e non forzatamente tutti su basi di condivisione reale.

Invitiamo ad arricchire con le proprie idee e ad aderire a questo appello tutte le donne e tutti gli uomini che reclamano un cambiamento profondo del PD sia nazionale che locale, che pensano che a Bologna ci voglia un partito organizzato e radicato ma insieme aperto e civico, che guardano a una dimensione popolare e di sinistra nel PD nel contesto di un centrosinistra di nuovo unito”.

Daniele Ara, Andrea Colombo, Federica Mazzoni

Roberta Li Calzi
Simona Lembi
Mariaraffaella Ferri
Sergio Lo Giudice
Antonio Mumolo
Marina Malpensa
Sonia Camprini
Alice Morotti
Anna Del Mugnaio
Paola Calligola
Cristiana Costantini
Angelo Garbin
Alice Lomonaco
Gabriella Montera
Lodiamo Amadori
Lorena Balboni
Duilio Baratta
Nidia Baratta
Federico Bellotti
Mery Benedettini
Giuliano Benincasa
Luisa Bertaccini
Paolo Bonaretti
Lucilla Boschi
Marisa Bovina
Fabio Bruno
Massimiliano Brunori
Saverio Bui
Andrea Bussolari
Giorgio Buzzoni
Michele Buzzoni
Natascia Buzzoni
Giulia Caciolli
Duccio Caccioni
Carlo Calastri
Giuseppina Camellini
Fabio Cantoni
Janna Carioli
Claudia Castaldini
Matteo Cavalieri
Giovanni Casanova
Giuseppe Cervino
Francesca Ciampi
Vittoria Comellini
Antonio Condemi
Maddalena Corbo
Rita Cornetto
Pierpaola D’Alessandro
Andrea D’Amico
Gianni Dal Monte
Luca D’Amico
Carmine D’Angelo
Elisa Danielli
Daniela Di Martino
Valentina Di Stefano
Carlo Di Sipio
Stefano Durante
Marina Fabbri
Renato Fabbri
Franca Falzetta
Federico Ferrari
Stefania Ferri
Barbara Fornasari
Fabio Fornasari
Laura Gamberoni
Riccardo Gatto
Tiziana Gentili
Ilihic Ghinello
Camilla Giorgini
Sergio Giovine
Susanna Guerzoni
Giuliano Guidi
Lorenza Guerra
Thomas Isler
Fatima Jabkgi
Eros Lancianese
Roberto Landi
Francesca Lavagetto
Davide Li Calzi
Vincenzo Li Calzi
Davide Lipparini
Giancarlo Lucchi
Paolo Martinelli
Anna Malservisi
Ennio Mandò
Carlotta Marzano
Mauro Matteucci
Andrea Mazzetti
Teresa Marzocchi
Francesca Mazzocchi
Orianna Mezzetti
Filippo Mosconi
Chiara Nassisi
Paolo Nanni
Monia Negusini
Beatrice Orlandini
Lorenzo Ortolani
Riccardo Paccosi
Roberta Paltrinieri
Salvina Pederini
Vito Pedrazzi
Germano Piani
Giorgio Pirazzoli
Alice Pognani
Giulia Previatti
Fulvio Ramponi
Roberta Ravaldi
Valeria Ribani
Vito Rigato
Massimo Romanelli
Valentina Rizzo
Angelo Rossi
Francesca Rossi
Lorenzo Salmi
Cira Santoro
Alessandro Scotti
Manuela Spiga
Consuelo Tinti
Antonella Toschi
Roberta Toschi
Federica Trenti
Cinzia Vicinelli
Giuseppe Vitiello

css.php