sd.jpg Ho letto su Aprile OnLine un articolo di Clelia Mori, del Comitato nazionale di Sinistra Democratica , che fra le altre cose dice: “Non mi pare che nei linguaggi usati abbiamo chiarito, a livello nazionale e locale, cosa voglia dire differenza di sesso, ambientalismo e laicità che, per inciso, non è certamente partire dai pur legittimi diritti dei gay”. Sono rimasto sbalordito, ma non è una novità. E’ solo un nuovo esempio di un pensiero che si sta facendo strada nel dibattito sulla sconfitta elettorale. Una sinistra incapace da sempre di costruire una risposta allo scandaloso ritardo dell’Italia sul tema della pari dignità e dell’uguaglianza giuridica di gay e lesbiche, si chiede se non sia meglio scaricare un tema che ha sempre vissuto come alieno, quasi ad esorcizzare la sua incapacità di rappresentare le esigenze reali del paese. Che tristezza.

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