I confetti sono pronti, le fedi pure, gli abiti blu sono già nell’armadio. Tutto è pronto per il matrimonio fra Sergio Lo Giudice, capogruppo PD al Comune di Bologna e presidente onorario di Arcigay (che ha guidato dal 1998 al 2007) e Michele Giarratano, avvocato e responsabile dello sportello  legale di Arcigay.

Il matrimonio si svolgerà sabato prossimo, 27 agosto, presso la Tinghus (Corte di Giustizia) di  Oslo, a cento metri dall’esplosione del 22 luglio. La cerimonia, in lingua inglese, avrà luogo alle 13.45, alla presenza di una quarantina di amici e parenti degli sposi. Il 2 settembre alle 18.30  Giarratano e Lo Giudice festeggeranno con amiche e  amici bolognesi presso il Cassero.

“In Europa – commenta Sergio Lo Giudice – si sta giocando su vari fronti una partita cruciale fra una società aperta e inclusiva che vuole trovare nelle ragioni della sua storia gli strumenti per affrontare i cambiamenti epocali del nostro tempo e una feroce reazione conservatrice e intollerante, che punta ad opporre integralismo ad integralismo.  Una partita fra le  buone radici liberali e aperte dell’Europa e le sue male radici identitarie e violente.

La Norvegia,  che accoglierà  la  richiesta del riconoscimento giuridico, e quindi della piena dignità sociale, del nostro rapporto – prosegue Lo Giudice – è stata lacerata nell’animo dalla follia fondamentalista, ma rimane un porto accogliente per chi in patria vede negati i propri diritti. Ci sposeremo con all’occhiello una rosa bianca, simbolo della testimonianza del popolo norvegese contro l’intolleranza e la violenza”.

“L’Italia è rimasta insieme alla Grecia l’unico paese dell’Europa occidentale a non avere una legge che riconosca i diritti delle coppie dello stesso sesso – spiega Michele Giarratano -. La nostra decisione di sposarci all’estero vuole contribuire alla battaglia per l’estensione del matrimonio civile fra persone dello stesso sesso anche in Italia. Questo diniego oggi è irrazionale e innaturale, come fu per il divieto dei matrimoni fra italiani ed ebrei in Italia dopo le leggi razziali del 1938 o per quelli  fra bianchi e neri, consentiti negli Stati Uniti solo dopo il  1967. Non è più possibile che in Italia questo tema venga ignorato dal nostro Parlamento.  Siamo pronti ad azioni legali anche collettive con tutte le coppie italiane dello stesso sesso sposate all’estero”.

La Norvegia è uno dei sette paesi europei (gli altri sono Olanda, Belgio, Spagna, Portogallo, Svezia e Islanda) ad avere esteso il matrimonio civile alle coppie dello stesso sesso, come hanno fatto, fuori dal vecchio continente, anche Canada, Sudafrica, Argentina e gli Stati americani del Massachusetts, dell’Iowa e di New Yrk .

Gli altri paesi dell’Europa occidentale (escluse l’Italia e la Grecia) hanno varato nuovi istituti che estendono in tutto o in parte alle coppie gay e lesbiche diritti e doveri previsti dal matrimonio.

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