“Come annunciato, voterò sì al governo di Matteo Renzi non perché mi abbia convinto, ma perché voglio continuare a puntare sul Partito Democratico come strumento indispensabile per cambiare questo paese. Fra l’altro, considero del tutto inadeguato il passaggio sui diritti civili del primo ministro. Renzi si era impegnato sulle unioni civili secondo il modello tedesco, cioè l’estensione alle coppie gay lesbiche dei diritti previsti dal matrimonio attraverso un istituto distinto. Oggi invece ha invitato al compromesso con l’NCD che, com’è noto, é totalmente contrario a questo riconoscimento se non attraverso la debole tutela di alcuni limitati diritti di sopravvivenza”.

Lo dichiara Sergio Lo Giudice, senatore del Partito Democratico

“Una soluzione di questo genere sarebbe del tutto inaccettabile e farebbe proseguire l’indecorosa distanza fra Italia e resto d’Europa. Se accetteremo i veti del NCD, il piccolo Ernesto, figlio di due mamme, che Renzi ha più volte citato in campagna elettorale, se succederà qualcosa a Teresa, la sua mamma legale, si ritroverà in orfanotrofio”.

“Sui diritti civili- continua l’esponente democratico- la strada maestra, come insegnano le belle pagine scritte negli anni settanta con la legge sul divorzio, é e resta il libero dibattito parlamentare, svincolato da accordi di governo e basato sul confronto trasversale delle proposte. Questo è oggi l’unico terreno su cui anche in materia di diritti delle coppie dello stesso sesso si potrà scrivere una nuova bella pagina di storia. L’altra ipotesi é un vicolo cieco. L’Italia decida una buona volta se vuole essere più vicina all’Europa.

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