radiocittadelcapo_400x30018 apr. (RADIO CITTA’ DEL CAPO) Dalla nostra regione è arrivato un forte contributo alla mancata elezione di Franco Marini alla carica di Presidente della Repubblica. A dire che quello dell’ex presidente del Senato non era il nome giusto per il Quirinale sono stati soprattutto gli elettori: da ieri sera sono state centinaia le mail, commenti, post sulle pagine pubbliche dei parlamentari che chiedevano di non votare Marini. L’effetto è stato la scelta della scheda bianca per quasi tutti i parlamentari Pd emiliani.

L’onda d’indignazione della base non ha lasciato indifferente, per primo, il segretario provinciale. Raffaele Donini già nella serata di ieri ha informato il livello nazionale di cosa stava succedendo sotto le Due Torri e ha sentito ad uno ad uno i parlamentari bolognesi. “Questa situazione non la sosteniamo”, era il senso dell’allarme, seguito poi dall’appello “fermatevi“, uscito in mattinata e ripreso anche dal segretario regionale Stefano Bonaccini su Twitter.

In mattinata i parlamentari della Regione si sono riuniti a Montecitorio ed hanno approvato a maggioranza una linea di astensione sul voto a Franco Marini. Una decisione che sembra essere figlia delle primarie, che aumentano il peso degli elettori sulle scelte dei parlamentari. Pare che gli unici ad aver votato disciplinatamente per Marini siano stati Francesca Puglisi, Gian Carlo Sangalli e Gianluca Benamati, eletti tutti dal listino.

Secondo il neosenatore Sergio Lo Giudice ora c’è da trovare un nome condiviso all’interno del Partito Democratico, ma anche tra gli alleati di Sel. E sulle primarie: “Ci hanno permesso di avere ‘il polso’ di ciò che pensa il nostro elettorato”, ci dice Lo Giudice.

“Ora – dice Lo Giudice – bisogna trovare una candidatura condivisa. Rodotà è uno dei nomi che rimane in campo, dobbiamo vedere se la sua candidatura domani convincerà la maggioranza dei grandi elettori. Quello che è certo è che il nome che sceglieremo dovrà essere condiviso e dovrà essere un segnale del cambiamento che il Paese si aspetta da noi”.

“Chi è stato eletto come me con le primarie in questi mesi ha attivato una relazione molto forte con i propri elettori, persone in carne ed ossa con cui si ho mantenuto un rapporto e alle quali oggi penso di aver risposto con il mio voto”.

Ascolta l’intervista a Sergio Lo Giudice

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