i_am_gay.jpgStrana estate la nostra. Un sacerdote noto con me don Piero Gelmini, pregiudicato per truffa e accusato di molestie sessuali, se la prende con i “froci” e viene osannato dal centrodestra come un martire. Il pro-sindaco leghista di Treviso Giancarlo Gentilini, che si vanta di essere stato educato ai valori del fascismo, chiede “pulizia etnica” contro i “culattoni” in perfetto stile himmleriano e resta lì al suo posto.

Segni di una regressione culturale che affligge il nostro paese come una febbre fastidiosa, ma anche colpi di coda di una cultura reazionaria e repressiva che un tempo viveva florida fra le pieghe di un sistema politico e sociale provinciale ed arretrato, mentre oggi viene allo scoperto col ghigno rabbioso di Gelmini e Gentilini ma con nessuna prospettiva di riconquistare un’egemonia sociale su un paese che è già cambiato.

L’Italia è ormai saldamente fissa in Europa. Le contraddizioni del nostro paese, la sua storica carenza di cultura liberale e la fragilità della sua democrazia sono costrette a misurarsi con un’idea più avanzata di cittadinanza. La procedura di infrazione aperta dalle istituzioni europee contro l’Italia per non avere applicato a dovere la direttiva contro le discriminazioni razziali ne sono un esempio evidente. Altri casi simili accadranno presto, quando verranno al pettine le contraddizioni del sistema normativo italiano con le altre direttive europee, come quella sulla libera circolazione in Europa.

Sta a tutti e tutte noi che abbiamo a cuore un idea profonda di libertà fare la nostra parte, in tutti i luoghi possibili, per accelerare un processo inarrestabile. Con la consapevolezza che è solo questione di tempo. Buon ferragosto.

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