L’Avvenire, 13 gennaio 2008

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Secondo il consigliere del Pd, Lo Giudice, già presidente nazionale Arcigay, il documento permetterà di superare «l’odiosa discriminazione che vieta alle coppie dello stesso sesso di accedere al matrimonio»

Politiche familiari? Sì, ma senza «famiglia »

Polemiche in consiglio comunale per un ordine del giorno della maggioranza che, per il suo equilibrio, aveva ottenuto il consenso della minoranza. Ma poi ecco l’aggiunta ambigua con la dizione «diversità delle forme attuali»

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Da Bologna Stefano Andrini

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Un ordine del giorno del Pd, che sarà votato domani dal consiglio comunale di Bologna, potrebbe estendere le politiche familiari alle coppie di fatto e quindi anche alle convivenze omosessuali.

La storia di questo atto di indirizzo viene da lontano: nel luglio 2007 il consigliere comunale Paolo Natali (all’epoca della Margherita) presenta un documento che, a sorpresa, riscuote l’interesse anche dell’opposizione che preannuncia il suo voto favorevole. Abbastanza facile comprendere il perché. L’ordine del giorno giudica positivamente politiche fiscali che tengano conto non solo del reddito individuale ma anche del reddito e della composizione familiare. Nello specifico chiede, per esempio, che in materia di Ici si possano aumentare le detrazioni di imposta e il reddito pro capite degli aventi diritto in modo tale da favorire le famiglie nelle quali sono presenti due o più figli minori. Auspica l’introduzione di una “family card”. Riconosce alle associazioni familiari un ruolo da protagoniste nella rete dei servizi.

Nell’iter in commissione il documento subisce alcune modifiche solo in apparenza formali: non cambia la sostanza delle richieste ma viene ridimensionato il ruolo della famiglia e soprattutto richiamata più volte l’equivalenza della molteplicità delle forme familiari. Si introduce il richiamo alla Carta europea dei diritti umani «che riconosce il rispetto delle famiglie, nella diversità delle loro forme attuali». Si valuta che la dimensione familiare, nella molteplicità delle sue forme, resta un luogo fondamentale della formazione.

Si chiede infine al Comune di «valorizzare la scelta matrimoniale, quella genitoriale e quella fondata sui progetti di coppia, considerando il valore sociale della responsabilità pubblicamente assunta».

Lunedì scorso l’odg approda in consiglio per la discussione e si intuisce subito che lo scenario bipartisan non c’è più. Il consigliere Natali non disconosce la paternità del documento, come si evince dal suo sito internet. Ma la novità più rilevante è che il documento viene controfirmato da un altro consigliere Pd, Sergio Lo Giudice, già presidente nazionale dell’Arcigay. «Il documento – ha affermato – ci consente di fare un passo avanti nel dibattito sulle famiglie. Quelle che noi vogliamo valorizzare sono le scelte di vita che portino a relazioni». «Tanto è vero – ha aggiunto – che questo ordine del giorno che mi onoro di avere controfirmato non esita a sostenere una valorizzazione, tra le scelte di vita delle persone, anche della scelta matrimoniale. Una scelta importante, che rappresenta un’assunzione di responsabilità pubblica. Ne sono così convinto – ha proseguito – che da molti anni mi batto perché in Italia si superi quell’odiosa discriminazione che vieta alle coppie dello stesso sesso si accedere all’istituto del matrimonio». Lo Giudice ha concluso il placet all’ordine del giorno ricordando le sue proposte accolte e condivise in sede di commissione: «Qui c’è scritto che il Comune di Bologna, nel momento in cui si relaziona con la città, se c’è una coppia di omosessuali che ha da crescere un figlio, se ne cura».

Durissimo il commento del consigliere comunale di Forza Italia Paolo Foschini nell’annunciare il voto contrario dell’opposizione: «Noi non siamo d’accordo che un provvedimento nato all’insegna della promozione della famiglia sia diventato informe. Dove il fatto che uno sia sposato o meno o è un problema sociale o non lo è. Qui c’è una abdicazione di una matrice culturale chiara che identifica cosa è la famiglia a una matrice culturale contraria». Sempre Foschini annuncia per domani un vero e proprio blitz dell’opposizione: farà proprio e chiederà di mettere in votazione l’odg originale del consigliere del Pd.

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