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Paola Concia ce l’ha fatta. Fra qualche giorno sarà l’unica componente dichiaratamente omosessuale del Parlamento italiano. A lei spetterà il difficile compito di far vivere nella Camera dei deputati la voce diretta del movimento lgbt e di relazionarsi con gli altri parlamentari eletti nel Pd (Magda Negri, Roberto Della Seta, Pietro Marcenaro e Anna Maria Carloni al Senato, Gianni Cuperlo alla Camera) che si sono impegnati a costruire l’intergruppo (ma in realtà sarà un infragruppo del Pd) sui diritti delle persone gay, lesbiche, bisessuali e transgender. A loro vannoi miei migliori auguri. Escono dal parlamento Franco Grillini, Titti De Simone, Gianpaolo Silvestri e Vladimir Luxuria, che avevano tenuto alta la questione dei diritti civili nella scorsa legislatura. Un grazie a loro e a quanti altri negli scorsi due anni si sono spesi alla Camera e al Senato per un paese più libero.

Adesso inizia il tempo delle riflessioni per le forze politiche e per quelle sociali. Anche il movimento lgbt dovrà mettere a punto la strategia avviata due anni fa (un’era geologica per la politica italiana) e definire in forme nuove il proprio autonomo rapporto con politica e istituzioni, a partire dalla centralità del proprio radicamento sociale.

Sergio Lo Giudice

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