“Con questo voto l’ONU rilancia a livello globale il suo impegno contro le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere: la lotta per i diritti LGBT a livello globale adesso può iniziare sul serio”.

Così il senatore del Partito Democratico Sergio Lo Giudice, membro della Commissione Diritti umani di Palazzo Madama, saluta la votazione on cui l’Assemblea generale dell’Onu ha respinto l’attacco alla figura dell’esperto indipendente per i diritti delle persone LGBT (lesbiche, gay, bisessuali e trans) voluta dal Comitato per i diritti umani delle Nazioni Unite. A questa carica era stato nominato in settembre il docente thailandese di diritto internazionale Vitit Muntarbhorn.

“Con 84 voti favorevoli, 77 contrari e 17 astenuti – spiega Lo Giudice – l’ONU ha respinto la proposta di bloccare il varo del nuovo difensore dei diritti umani, presentata da una serie di paesi per lo più africani e sostenuta anche da Russia ed Egitto. Le persone LGBT, che in 73 paesi rischiano la galera, in alcuni casi la morte , adesso hanno uno strumento in più. Questo voto rimarca un principio che da oggi trova una piena cittadinanza: i diritti LGBT sono diritti umani e come tali vanno considerati nelle relazioni internazionali”.

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