Nel maxiemendamento al ddl 1977 sugli enti locali è stato incluso anche un emendamento sul Cineca di Bologna che avevo sottoscritto insieme agli altri senatori bolognesi del Pd  Puglisi, Sangalli e Broglia.
http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Emendc&leg=17&id=931388&idoggetto=945875

Ne parla oggi il Sole  24 ore:
http://new.ecostampa.net/imm2pdf/Image.aspx?&imgatt=:44Y085&imganno=2015&imgkey=C1T5A15W9GRRU

Nel Dl enti locali appena varato dal Senato spunta una ciambella di salvataggio per il Cineca che potrà continuare a ottenere l’affidamento diretto dei servizi da parte del ministero dell’Istruzione, università e ricerca e degli ottanta atenei associati al consorzio. Una norma del maxiemendamento in sostanza riconosce il Cineca come un società in house superando così la recente bocciatura del Consiglio di Stato che in una sentenza di fine maggio non aveva individuato nel consorzio bolognese i requisiti per ottenere gli affidamenti “diretti”. Ora il testo del decreto passa all’esame della Camera che dovrebbe licenziarlo entro il 7 agosto (il Dl scade il 18 ma Montecitorio si ferma la prossima settimana).

La norma “salva Cineca”
Quella dello status giuridico del Cineca è da molto tempo una questione spinosa, di cui negli anni si sono interessati l’Antitrust, la Corte dei conti e per ultima Palazzo Spada che in una pronuncia del 26 maggio scorso aveva praticamente lanciato un siluro contro il maxi consorzio che da Casalecchio, alle porte di Bologna, gestisce per il ministero e gli atenei un enorme patrimonio di dati. Per il Consiglio di Stato il Cineca non aveva i requisiti di una società “in house”, con attività esclusiva nell’ambito pubblico, e quindi per tutti quei servizi informatici che gestisce direttamente e per il quale viene pagato doveva essere obbligato a partecipare a delle gare pubbliche. Martedì il Senato ha approvato, con voto di fiducia, il dl Enti locali e ha introdotto una norma ad hoc nel maxi emendamento che in sostanza riconosce ai partecipanti al Cineca (Miur e atenei) il cosiddetto «controllo analogo» (ogni ateneo esercita un controllo sul consorzio analogo a quello che esercita sui suoi uffici) «previo adeguamento, ove necessario, dello statuto del consorzio», recita il testo. Un requisito, questo, che secondo il Consiglio di Stato era finora assente. Il Cineca che «opera senza scopo di lucro ed è sottoposto alla vigilanza del ministero» effettuerà inoltre «oltre l’80%» delle sue attività» svolgendo i compiti che gli sono affidati dai soggetti controllanti. Un altro requisito, questo, per le società in house previsto dalla direttiva 2014/24/Ue del 26 febbraio 2014 ancora non recepita dall’Italia.

 Puglisi (Pd): «Un risultato importante»
Con il maxi-emendamento al decreto presentato a Palazzo Madama «abbiamo superato il problema dell’affidamento diretto di servizi al Cineca dal ministero e dagli atenei consorziati, anticipando, con un mio emendamento approvato in commissione, il recepimento di una direttiva europea», così la senatrice e responsabile Scuola del Pd, Francesca Puglisi, in una nota, giudica questa novità prevista dal Dl enti locali. «È un risultato importante – afferma Puglisi – ringrazio il Governo e il presidente della commissione bilancio Giancarlo Sangalli, che permette a un centro di ricerca di eccellenza internazionale, uno dei principali centri di calcolo e di supercalcolo del mondo, di continuare a operare mettendo a disposizione del Paese, oltre che degli atenei consorziati, i propri servizi salvaguardando gli investimenti fatti negli anni». Lo stesso Cineca sta seguendo con attenzione il percorso in Parlamento del decreto Enti locali, vista la norma che lo riguarda da vicino. Ma per ora il presidente Emilio Ferrari, confermato ai vertici del consorzio dal consiglio dello scorso 17 luglio, preferisce non commentare.

css.php