NEWSLETTER SERGIO LO GIUDICE
SI RIPARTE

ll 4 settembre riprendono i lavori del Senato. Sarà un autunno complicato sia per le decisioni di politica economica da assumere (fra poco inizierà la discussione sulla legge di stabilità, il principale strumento di attuazione degli obiettivi di finanza pubblica) sia per la situazione politica sempre complicata.


Lunedì prossimo la Giunta per le elezioni inizierà a discutere della decadenza di Berlusconi a seguito della condanna definitiva per frode fiscale. Ci vorrà qualche settimana perché il procedimento si concluda col voto dell’aula ma chi punta ad allungare i tempi chiedendo il parere della Corte costituzionale sulla legge Severino (approvata meno di un anno fa dal Parlamento) questa volta non potrà contare sui voti del Pd. Sia i componenti della Giunta che i vertici del partito e del gruppo parlamentare hanno parlato per una volta con voce unanime: il Senato voterà la decadenza perché così dice la legge e non sono previste eccezioni per B. Ogni ricatto del Pdl sul governo passa in secondo piano di fronte al rispetto del principio di legalità. Intanto in agosto abbiamo approvato la procedura d’urgenza sulla modifica della legge elettorale: se col porcellum non si può andare a votare bisogna che lo aboliamo in fretta vista l’aria che tira.

In Commissione Giustizia riprenderemo i lavori con tre proposte di legge che riguardano la libertà personale: l’introduzione del reato di tortura, la depenalizzazione di alcuni reati minori e l’attivazione di pene detentive non carcerarie e del nuovo istituto della “messa alla prova”. Tre misure che mirano, in modi diversi, a risolvere il problema annoso di un sistema detentivo più volte accusato in sede europea di essere inumano e degradante.

In settembre speriamo di potere concludere anche l’iter dei disegni di legge sul voto di scambio politico – mafioso e sul femminicidio.
Fra poco alla Camera dovrebbe essere approvata la proposta di legge contro l’omofobia e la transfobia, che passerà subito dopo al Senato per la seconda lettura. Il testo base licenziato in commissione alla Camera é monco, ma il Pd ha garantito un emendamento che estenda integralmente la legge Mancino all’omofobia e alla transfobia. Alcuni parlamentari cattolici chiedono rassicurazioni sul fatto che non si limiti la libertà d’espressione: questo è scontato se ci si riferisce alla libertà d’opinione garantita dalla Costituzione, ma nessuno pensi di potere legittimare discorsi fondati sull’odio razziale, religioso o omofobico. Qui, in un dibattito a Terni, spiego la mia posizione: GUARDA IL VIDEO.

Intanto il Pd vive uno dei suoi momenti più ricchi dell’anno, la stagione delle Feste dell’Unità, che quest’anno segnano l’avvio del dibattito congressuale. Io sono in attesa della definizione delle candidature nazionali e dei loro contenuti. Sono convinto che il Pd abbia bisogno di una scossa per riprendersi dall’avvitamento dei mesi scorsi: un profondo rinnovamento della forma partito e della proposta politica e un radicamento forte nei valori di una sinistra moderna ed europea. Se a livello nazionale aspetto che i candidati scoprano le carte (e i programmi) non ho avuto dubbi sul sostegno alla proposta di (ri)candidatura unitaria di Raffaele Donini come segretario del Pd di Bologna: qui ne spiego i motivi: LEGGI.

Nei prossimi giorni parteciperò a diversi dibattiti sui diritti civili: oggi 2 settembre alla Festa Democratica di Torino, mercoledì 4 settembre alla festa regionale di Sel a Reggio Emilia, giovedì 5 settembre alla Festa Democratica di Perugia.

Alla Festa dell’Unità di Bologna (QUI IL PROGRAMMA COMPLETO) parteciperò a diversi incontri: giovedì 12 settembre sulla riforma della giustizia, con Paolo Bolognesi e Roberto Giorgi Ronchi; domenica 15 settembre sui diritti delle coppie con Paola Brandolini, Daniela Vannini, Benedetto Zacchiroli, Alice Lomonaco; sabato 21 settembre alle 18.30 sulla legge contro l’omofobia, con Vincenzo Branà e Sandra Zampa e, dulcis in fundo, la stessa sera alle 21 l’incontro sull’integrazione con la ministra Cécile Kyenge, Raimond Dassy, Marco Lombardo ed altri ospiti. Insomma, si riparte.

Sergio Lo Giudice

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