NEWSLETTER SERGIO LO GIUDICE
LE RIFORME DA FARE, LA REGIONE DA RILANCIARE

In Senato queste ultime settimane prima della (breve) pausa estiva saranno dominate dalle riforme costituzionali. Mi auguro che chi ha scelto la strada dell’ostruzionismo (sono stati presentati quasi ottomila emendamenti, di cui seimila di Sel) abbandoni questo strumento, e si inizi a parlare del merito dei possibili miglioramenti al disegno di legge predisposto dalla Commissione affari istituzionali sulla base del testo presentato dal Governo.

Quel testo può essere migliorato in vari aspetti: la limitazione dell’immunità parlamentare, la riduzione del numero dei deputati, un accesso più facile agli strumenti di partecipazione come referendum e leggi di iniziativa popolare (qui spiego la mia adesione a un emendamento che introduce il referendum propositivo), le modalità di elezione dei senatori, un maggiore equilibrio della platea degli elettori del Presidente della Repubblica. Perché questo avvenga sarà importante che l’attività di ostruzionismo e di rallentamento dei lavori da parte di alcune forze lasci il passo ad un confronto aperto sul merito delle questioni e che si consenta al Parlamento di svolgere fino in fondo la sua funzione legislativa in una materia delicata come la Costituzione, senza diktat dall’alto né inutili rallentamenti del lavoro da fare.

IL FUTURO DELLA REGIONE EMILIA-ROMAGNA

In questi giorni si dovrà decidere anche come gestire la difficile successione a Vasco Errani alla guida dell’Emilia-Romagna. Vedremo, al di là dei totonomi dei giornali, quali saranno le candidature effettivamente in campo.
Io mi aspetto due cose dal prossimo presidente della Regione:

– che sappia fare tesoro del patrimonio di buona amministrazione che ha fatto dell’Emilia-Romagna una delle aree meglio amministrate d’Europa e che ha dato buona prova di sé nella gestione delle crisi aziendali e delle calamità naturali;

– che sappia introdurre forti elementi di innovazione soprattutto su temi come il consumo del territorio, la gestione dei rifiuti, l’accesso di tutti i cittadini ai servizi in condizioni di pari opportunità.

OPEN SENATO: DDL, INTERROGAZIONI, MOZIONI

Nel mese appena trascorso ho presentato come primo firmatario due disegni di legge.

Il DDL N. 1562 vuole risolvere un problema in cui si trovano i figli minori di stranieri non in regola con il permesso di soggiorno. Una interpretazione possibile delle attuali norme sugli atti di stato civile può privare questi minori della possibilità di avere una condizione certificata di figlio. In assenza di una certificazione anagrafica, il minore risulterebbe giuridicamente inesistente e verrebbe a trovarsi in una situazione di incertezza per quanto riguarda l’accesso a servizi pubblici essenziali come le scuole dell’infanzia e gli asili nido.

Un secondo disegno di legge riguarda la possibilità per i detenuti di intrattenere durante il periodo di detenzione delle relazioni affettive con i propri familiari e in particolare con il/la proprio/a partner. La proposta, elaborata nella scorsa legislatura da Rita Bernardini, vuole aiutare il detenuto a vivere e consolidare i propri rapporti affettivi, nell’ottica di una umanizzazione della pena e di un più facile reinserimento sociale.
Ho anche sottoscritto alcuni disegni di legge presentati da altri colleghi:
– DDL 1452 Disposizioni in materia di diritto d’asilo e di diritti dei migranti, primo firmatario Nicola Latorre, che riprende una proposta elaborata dagli studenti di un Liceo;
Ho presentato come primo firmatario l’interrogazione n. 4-02539 sul mancato inserimento dell’obiettivo “Lotta contro tutte le forme di discriminazione e la promozione di pari opportunità” nell’accordo di programma inviato dal Governo all’Unione Europea, nel quadro della programmazione del Fondo Sociale Europeo.
Nei giorni scorsi ho depositato un’altra interrogazione al Governo in materia di ricongiungimento familiare e rilascio visti turistici a coppie omosessuali legalmente unite in uno dei paesi membri dell’Unione Europea, in relazione al caso di un visto negato ai familiari di un cittadino filippino unito legalmente con un cittadino italiano in Germania.
Ho depositato un emendamento alla legge europea per ridurre da centottanta a novanta giorni il termine massimo di permanenza degli stranieri nei centri di identificazione e di espulsione. Purtroppo non è stato approvato un altro emendamento che avevo presentato insieme alla sen. Monica Cirinnà ed altri contro l’utilizzo di richiami vivi nella caccia.


A chi voglia avere il quadro dell’attività del Parlamento sui diritti civili segnalo il mio intervento al Politicamp di Civati, dove è nata l’Associazione Possibile

Buon agosto

Sergio Lo Giudice

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