Una mia intervista al sito Just News

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JN interviste: il Sen. Lo Giudice parla della politica italiana

Il Senatore del Partito Democratico Sergio Lo Giudice ha risposto alle nostre domande sulla politica italiana, dal futuro del Governo, a cosa dovrebbe fare Matteo Renzi per risollevare il suo partito per portarlo alla vittoria, nelle prossime elezioni.Un viaggio immaginario all’interno di Montecitorio, alla Camera e al Senato, passando per i problemi che si susseguono da marzo dello scorso anno.

Partiamo da marzo 2013, con la nomina del Governo Letta: qual è la sua opinione riguardo la decisione del Presidente Napolitano di nominare Enrico Letta premier?Su nome del premier niente da eccepire. Rimango dell’idea che in quelle settimane abbiamo perso tutti ( a partire dal Pd , che pure ci aveva provato, e dal M5S che ha opposto un secco rifiuto) l’opportunità di costruire uno scenario differente dal governo delle larghe intese.”

Chi ha sostenuto da principio nell’elezione dei nuovo Presidente della Repubblica (se vuole rendere pubblica la sua scelta)?“Io ho votato Rodotà per le prime due volte. Poi , quando è stato messo in votazione il suo nome , Prodi. Infine ho sostenuto la rielezione di Napolitano quando le altre strade erano state bruciate.”

Passando a Silvio Berlusconi, nota un cambiamento dal 27 novembre, giorno della sua decadenza da senatore? Ricordiamo che da dopo quel giorno, Letta ha iniziato a lavorare seriamente, con la legge di stabilità e vari decreti legge molto importanti.

“Sicuramente la maggioranza senza Berlusconi è un po’ meno ampia e quindi un po’ più coesa. Rimane il fatto che le posizioni di PD e NCD continuano a rimanere difficilmente conciliabili su tante materie importanti.”

Il Partito Democratico e Matteo Renzi avrebbero potuto trovare un’intesa riguardo la legge elettorale, senza l’appoggio di Forza Italia?

“La legge elettorale deve per sua natura avere un consenso ampio. Mi ha scandalizzato di più fare un governo con Berlusconi che cercare il suo consenso sulle regole del gioco.

Qual è la sua posizione riguardo la legge elettorale proposta da Renzi, l’Italicum?

Spero che in parlamento si trovi il consenso necessario per alcune modifiche, a partire dalla soglia di sbarramento per i piccoli partiti, troppo alta, e da norme sulla rappresentanza di genere che garantiscano l’elezione di una quota di uomini e donne per quanto possibile paritaria.

Uno sguardo al futuro: se si votasse domani, con l’Italicum, Renzi sarebbe destinato a essere il nuovo premier o deve aspettarsi un colpo basso da Berlusconi, come per esempio la rivendicazione di essere colui che ha cambiato la legge elettorale, prendendosi così il merito?

“Adesso dobbiamo fare una buona legge che funzioni nell’interesse del paese. Domani gli elettori non ci giudicheranno sulla legge elettorale ma sulle concrete politiche su lavoro ,  economia e diritti di cittadinanza che riusciremo a fare.”

Come vede il personaggio di Renzi? È veramente l’uomo che può cambiare il Paese e forse anche il centro sinistra?

“Renzi ha sicuramente una forte carica innovativa che serve alla sinistra per riacquistare credibilità e consenso . Sui cambiamenti necessari al paese aspetto di vedere il merito delle sue proposte , a partire dall’annunciato Jobs Act , per giudicare.

Ci sono state critiche al nuovo segretario fin da subito, e la legge elettorale ha portato alla formazione di una minoranza in contrasto con Renzi. È come la mostrano i giornali? Porterà problemi durante le votazioni o sarà solamente una protesta a parole?

“Oggi esistono più minoranze nel Pd. Spero  che nessuno si metta sull’Aventino o lavori per affondare la nave. E’ necessario sostenere il processo di rinnovamento da parte di quello che i nostri elettori hanno scelto come segretario del Pd senza fare mancare un contributo di idee e, se serve, anche di critiche.

Renzi ha affermato che ci saranno sicuramente dei franchi tiratori che voteranno contro l’Italicum. Cosa ne pensa?

“Spero proprio di no. Se i 101 si rimetteranno al lavoro stavolta finirebbero l’opera di distruzione del Pd.

Sel, il partito di Nichi Vendola, tornerà all’interno della coalizione di centro sinistra?

Spero di sì, e credo di sì.”

Come vede il Partito Democratico in vista delle elezioni Europee?

Sarà una bella prova per misurare il consenso del nuovo Pd. Ma sarà soprattutto l’occasione per rispondere nel merito a chi inganna gli elettori promettendo paradisi terrestri se usciremo dall’euro, un’ipotesi catastrofica.

Omofobia: cosa ne pensa della società italiana nei riguardi dell’omofobia, pensando anche ai suicidi che ci sono stati tra il 2013 e il 2014?

L’omofobia è una piaga sociale presente in tutto il mondo. La caratteristica dell’Italia in Europa è che qui c’è della gente che va dicendo in giro che l’omofobia e la transfobia  non esistono  e  si oppone strenuamente ad una legge contro le violenze verso le persone lgbt.

Cosa ne pensa della Legge Mancino, estesa alle aggressioni omofobe, ma che non ha vincoli se a fare le offese sono associazioni religiose o partiti?

“In Senato cambieremo quella parte introdotta alla Camera dall’emendamento del popolare Gitti che crea zone franche verso una serie di organizzazioni. La legge Mancino Reale non colpisce le opinioni ma i comportamenti fondati sul disprezzo, l’odio e la violenza verso le minoranze.

Cosa dovrebbe fare la politica di reale contro questo problema, che ci mostra agli occhi degli altri Paesi come una società bigotta e poco libera dal punto di vista dei diritti civili?

Serve una legge penale per dire al Paese che finalmente l’Italia considera l’omofobia un comportamento da combattere, ma soprattutto servono azioni sul piano culturale  e sociale per modificare una mentalità anacronistica su questi temi ancora purtroppo assai diffusa in Italia.”

La verità: Il PD più volte è salito al potere ma per problemi interni non ha mai governato l’Italia per una legislatura. Come dovrebbe cambiare il PD per essere un partito da votare? Cosa dovrebbe comunicare ai giovani d’oggi, che vedono in Silvio Berlusconi uno “forte” solo perché va con le ragazzine e racconta le barzellette con le bestemmie?

Non è certo Berlusconi il modello da imitare. Noi vinceremo le prossime elezioni se convinceremo gli italiani che siamo noi, e non i populisti urlanti, quelli che possono davvero rinnovare l’Italia.”

di Alessandro Bovo

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