“Basta con le reclusioni infinite nei CIE, i Centri di Identificazione ed espulsione, dove si poteva essere ristretti fino a diciotto mesi in attesa di un’identificazione spesso impossibile o di un rimpatrio difficile. Oggi il Senato ha approvato una norma, l’art.3 comma e della Legge Europea (ddl 1533), che riduce – accogliendo un nostro emendamento – il periodo massimo di trattenimento degli stranieri all’interno dei CIE a novanta giorni. La Camera dei Deputati, approvando in prima lettura il provvedimento, aveva già ridotto a centottanta giorni il termine, che era stato esteso fino a diciotto mesi da precedente decreto Maroni del 2011″.

Lo dichiarano in una nota congiunta Luigi Manconi, presidente della Commissione Diritti Umani del Senato e Sergio Lo Giudice, componente della stessa commissione, commentando la definitiva approvazione del loro emendamento.

“Il dimezzamento di quel termine ricondurrà i CIE alla loro funzione di luogo di transito in vista dell’identificazione e dell’eventuale rimpatrio, evitando lunghe detenzioni immotivate di chi non ha commesso reati ma si trova solo in uno stato di irregolarità amministrativa”.

“L’estensione del trattenimento a diciotto mesi non ha migliorato il tasso di espulsioni ed ha prodotto una maggiore tensione all’interno dei CIE: tra quanti vengono trattenuti, solo il 42% viene espulso. E, secondo fonti istituzionali, nei casi in cui l’espulsione viene effettuata, il tempo medio richiesto è intorno ai 60 giorni”.

Roma, 17 settembre 2014

Sen. Sergio Lo Giudice

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