“La ricerca ‘Una strada diversa​.​ Homelessness e persone LGBT’ che sarà presentata oggi a Bologna dall’Associazione Avvocato di strada e dal Cassero apre uno sguardo nuovo e importante sulla complessità della realtà Lgbt: è la prima volta che in Italia si studia il fenomeno delle persone lesbiche, gay, bisessuali o trans senza dimora”.

Il senatore del Partito Democratico Sergio Lo Giudice saluta così l’iniziativa che verrà presentata oggi, lunedì, alle 18.00 presso il Cassero LGBT center di Via Don Minzoni 18 a Bologna.

“Pregiudizio, emarginazione e crisi economica – prosegue il senatore dem – possono rappresentare un mix esplosivo e la mancanza di residenza aggiunge ulteriore marginalità rendendo difficile l’accesso alle strutture sanitarie. In queste settimane è iniziata presso la commissione igiene e sanità del Senato la discussione del ddl 86​ ​in materia di residenza ed assistenza sanitaria alle persone senza dimora, di cui sono firmatario, predisposto da Avvocato di Strada”

Il progetto ‘Una strada diversa’ è stato finanziato con i proventi dell’8×1000 alla Chiesa Valdese.



GAY, LO GIUDICE (PD): A BOLOGNA PRIMA INDAGINE SU SENZATETTO LGBT

(9Colonne) Roma, 23 feb – “La ricerca ‘Una strada diversa. Homelessness e persone LGBT’ che sarà presentata oggi a Bologna dall’Associazione Avvocato di strada e dal Cassero apre uno sguardo nuovo e importante sulla complessità della realtà Lgbt: è la prima volta che in Italia si studia il fenomeno delle persone lesbiche, gay, bisessuali o trans senza dimora”. Il senatore del Partito Democratico Sergio Lo Giudice saluta così l’iniziativa che verrà presentata oggi pomeriggio al Cassero LGBT center di Bologna. “Pregiudizio, emarginazione e crisi economica – prosegue il senatore dem – possono rappresentare un mix esplosivo e la mancanza di residenza aggiunge ulteriore marginalità rendendo difficile l’accesso alle strutture sanitarie. In queste settimane è iniziata presso la commissione igiene e sanità del Senato la discussione del ddl 86 in materia di residenza ed assistenza sanitaria alle persone senza dimora, di cui sono firmatario, predisposto da Avvocato di Strada”. Il progetto ‘Una strada diversa’ è stato finanziato con i proventi dell’8×1000 alla Chiesa Valdese. (PO / red)

(ER) GAY. HOMELESSNESS, QUANDO IDENTITA’ GENERE RENDE SENZATETTO
E LA DISCRIMINAZIONE DIVENTA DOPPIA PER GLI IMMIGRATI

(DIRE) Bologna, 23 feb. – Una borsa di studio per l’Italia, i documenti pronti e il viaggio dal Marocco. L’arrivo, la gioia, e la scoperta che l’esame di ammissione al corso scelto si poteva sostenere solo in italiano: “Pero’ lui non lo parla, e vorrebbe tornare indietro. Ma la famiglia gli chiede di rifarsi una vita in Italia. ?finito in strada”: Vincenzo Brana’, presidente del Circolo Arcigay Il Cassero, riassume cosi’ la storia di uno dei 20 intervistati protagonisti della ricerca ‘Una strada diversa’ dell’associazione Avvocato di Strada. La pubblicazione, finanziata dalla Chiesa Valdese con i fondi dell’8×1000, e’ parte di un progetto piu’ ampio, nato con l’obiettivo di indagare e intervenire su una nuova categoria a rischio homelessness, rappresentata dalle persone Lgbt. In questa ricerca sono stati intervistati senzatetto Lgbt e operatori dei servizi per i senza fissa dimora del territorio bolognese. Gli operatori hanno raccontato che non fanno domande legate all’orientamento sessuale. Questo per rispetto della privacy. Si confrontano apertamente solo se l’omosessualita’ e’ espressa esplicitamente o in casi di grande confidenza, e in quel caso tendono la mano. Ma a tutti, ormai, e’ noto che, nonostante se ne parli ancora poco, l’identita’ di genere sia una causa -o almeno una concausa- della vita in strada”. Brana’ cita un recente studio americano: a New York, piu’ del 30% degli homeless non e’ eterosessuale, quando la percentuale di Lgbt sulla popolazione mondiale e’ stimata attorno all’8%. “L’omosessualita’ e’ causa di homelessness, cosi’ come lo stigma sociale e la solitudine alla quale molte persone Lgbt si costringono. Purtroppo, quando fai coming out solamente in alcuni ambienti, poi c’e’ il rischio anche di entrare nel giro della prostituzione”.

Dalla ricerca emerge anche un altro dato allarmante, che riguarda la quantita’ di immigrati Lgbt, “che subiscono una doppia discriminazione. Spesso il coming out e’ anche un problema culturale: in arabo non esiste la parola ‘omosessuale’. Voler dichiarare la propria identita’ sessuale diventa anche un problema semantico, oltre che personale e sociale”. E racconta di come il ragazzo marocchino arrivato in Italia con la borsa di studio, il giorno in cui ha detto agli amici arabi di essere stato al Cassero, ha riscontrato atteggiamenti totalmente diversi. “Questo episodio e’ emblematico anche per un altro motivo: a Bologna, i senzatetto Lgbt si rivolgono ai servizi di bassa soglia per un posto dove dormire e un pasto; e al Cassero o al Mit per altri bisogni, come quello di esplicitare la propria omosessualita’. La ricerca di Avvocato di Strada ha aperto un’importantissima finestra su questa metodologia, dimostrandoci di poter osservare il fenomeno da due punti di vista diversi”. Al momento, per una richiesta d’aiuto cosi’ specifica non esiste una risposta peculiare, ma l’obiettivo e’ riuscire a trasformare il modello nato spontaneamente a Bologna in prassi. Per cominciare questo percorso di intersezione di servizi, ‘Una strada diversa’ fornisce agli operatori alcuni consigli per imparare a rapportarsi con i senzatetto Lgbt (che si sommano a evidenti necessita’ di formazione): “In pratica, la persona Lgbt si deve sentire accolta e deve ricevere, senza chiedere, rinforzi positivi. L’obiettivo e’ creare un contesto in grado di favorire l’apertura personale e la presa di coscienza dei problemi grazie alla competenza e familiarita’ degli operatori con queste tematiche”. Il progetto ‘Una strada diversa’ (cominciato il 1 febbraio 2014 e conclusosi il 31 dicembre) ha visto anche due momenti di formazione, uno tecnico rivolto proprio agli operatori e uno di carattere giuridico dedicato agli avvocati: “I senzatetto devono essere adeguatamente tutelati: nei migliori dei casi sono discriminati, ma si puo’ arrivare sino all’esclusione anche violenta. Serve un percorso specifico, un know how adeguato. Servono nuovi strumenti”. Plauso al progetto anche da parte del senatore del Pd Sergio Lo Giudice. “Pregiudizio, emarginazione e crisi economica possono rappresentare un mix esplosivo e la mancanza di residenza aggiunge ulteriore marginalita’ rendendo difficile l’accesso alle strutture sanitarie – ha detto il senatore – In queste settimane e’ iniziata presso la commissione igiene e sanita’ del Senato la discussione del ddl 86? ?in materia di residenza e assistenza sanitaria alle persone senza dimora, di cui sono firmatario, predisposto da Avvocato di Strada”. La ricerca “Una strada diversa. Homelessness e persone Lgbt” viene presentata oggi alle 18 al Cassero Lgbt Center di Bologna (via don Minzoni, 18).Trailer del video “Una strada diversa” https://www.youtube.com/watch?v=IW4tmg38a6A&feature=youtu.be (Dires – Redattore Sociale) (Rer/ Dire) 17:51 23-02-15

LINK
http://www.redattoresociale.it/Notiziario/Articolo/478920/Stigma-e-solitudine-le-persone-Lgbt-rischiano-di-finire-in-strada

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