Irresponsabili, come al solito. Quale termine più adeguato avrebbe potuto usare Bersani per definire l’ennesimo atto predatorio dei berluscones? Smarcarsi dal governo Monti a pochi mesi dal fine corsa per acconciarsi a partito di lotta, minoranza parlamentare, castigatori dell’austerità governativa. Loro che erano stati il partito delle cicale, pronti ad abolire l’ICI a quasi vent’anni dall’onda che aveva spazzato via con Craxi, Andreotti e Forlani l’illusione nazionale della spesa senza rendiconto.
Il gesto di Monti, andare al Quirinale a segnalare il game over, è stato forse anche la mossa prudente di un economista d’eccellenza, statista per necessità, di posizionarsi in vista della prossima competizione ed arrivare sano alla meta. Ma senza dubbio è anche il gesto dignitoso di chi non accetta di diventare complice e vittima del’ultimo inganno agli italiani di una destra, appunto, irresponsabile.

Ora la data delle elezioni si avvicina. Probabilmente a febbraio. Questo consente al PD e al centrosinistra di sfruttare l’onda lunga delle primarie e i picchi di consenso di questi giorni (Ipsos dà il PD al 36.1, Demos addirittura al 37.8) ma rischia di fare perdere un’occasione: le primarie per i parlamentari.
Con questa legge, l’abbiamo sempre detto, sono necessarie. Sarebbe impensabile che si ripetesse l’osceno rituale del 2009, con i vertici dei partiti a distribuire le figurine. Né possono rappresentare un modello le cosidette ”parlamentarie” di Grillo, più simili ad una selezione da Grande Fratello che al bagno di popolo a cui il centrosinistra ha dato vita nelle scorse settimane, con una partecipazione di 3 milioni e 100mila votanti a fronte del 32.000 partecipanti al sondaggio a cinque stelle.
Ora starà a noi, e alle scelte degli organismi dirigenti del Pd a tutti i livelli, bruciare i tempi e consentire – se il calendario ci lascerà anche la più piccola possibilità – che quei tre milioni di elettori che hanno partecipato alla scelta del candidato premier possano essere nuovamente chiamati a dire la loro per scegliere le candidate e i candidati al parlamento. Il patrimonio di fiducia e il desiderio di partecipazione che hanno ridato energia e forza popolare al centrosinistra nelle scorse settimane sono il patrimonio più prezioso che abbiamo. Guai a non saperlo trattare con la dovuta considerazione e la necessaria umiltà.

Sergio Lo Giudice

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