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Se il Partito democratico sta alla larga dagli integralismi, è possibile costruire soluzioni positive anche sulle questioni più controverse. Lunedì prossimo arrivano in discussione nel consiglio comunale di Bologna due importanti ordini del giorno, entrambi targati Pd. Il primo, proposto da Paolo Natali (ex Dl), e  integrato da numerosi miei emendamenti, definisce una serie di interventi a favore delle famiglie, intese nella diversità delle loro forme attuali, senza alcuna distinzione nè di legame giuridico nè di orientamento sessuale ( vedi sotto l’articolo di oggi di Repubblica). Il secondo, a mia firma, impegna la giunta ad istituire un “Servizio contro le discriminazioni e per le pari opportunità delle persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender” ( vedi www.sergiologiudice.it/blog/2007/11/12/un-servizio-lgbt-al-comune-di-bologna/ ).

Family card anche per coppie gay
Lunedì in Consiglio l´odg della maggioranza.
SILVIA BIGNAMI

Arriva la Family Card, e arriva per tutti. Comprese coppie di fatto e coppie gay. Una carta di credito che consente sconti dal 10 al 20% per tanti servizi – iscrizione a palestre, spesa al supermercato, corsi di lingue – destinate alle «famiglie».

Famiglie «anagrafiche», recita il testo. Vale a dire famiglie anche senza certificato di matrimonio, ma che abbiano almeno tre figli. «Il che significa – spiega il consigliere Paolo Natali, ex esponente della Margherita – che possono ottenerla anche le coppie di fatto». E anche, eventualmente, le coppie gay.  «Ovviamente nel caso in cui uno dei due membri della coppia dello stesso sesso abbia tre figli a carico avuti da un precedente rapporto». Un caso raro forse, ma incluso nel pacchetto.

L´ordine del giorno che contiene la Family Card, e che fa parte di un più ampio insieme di proposte orientate allo sviluppo delle politiche per la famiglia, approderà in consiglio comunale lunedì per l´approvazione. L´attivazione del servizio dovrebbe partire, secondo i migliori auspici, dai primi mesi del 2008.

«Martedì – spiega Natali – avremo un primo incontro con l´assessore al Commercio Maria Cristina Santandrea per cominciare a spedire le lettere alle associazioni di categoria, Ascom e Confesercenti ad esempio, per avviare la trattativa sugli sconti».

Ma cos´è la Family Card? In pratica una carta di credito, già sperimentata da molti Comuni, tra i quali quelli di Modena e di Bergamo. E che è stata inserita anche in Finanziaria, per la creazione di una Family Card nazionale. La carta di credito familiare è destinata a tutte le famiglie anagrafiche che abbiano almeno tre figli minorenni e che certifichino un reddito totale di inferiore agli 80mila euro. «Un servizio quindi non solo per indigenti, ma anche per nuclei familiari benestanti, ma con molti figli». Secondo le stime a Bologna sarebbero circa 5mila le famiglie beneficiarie della carta familiare. Grazie alla Family Card le famiglie potranno beneficiare di sconti sugli acquisti tipici delle famiglie numerose. Tagli del 10-20% sulle tariffe dei corsi di nuoto per i figli, dell´iscrizione alle palestre, delle spese al supermercato, delle lezioni di lingua o del conto per i libri scolastici. Una carta prepagata insomma, che non dovrebbe costare nulla al Comune, e che si reggerebbe su accordi con le associazioni di categoria. «Il Comune non ci rimette nulla. Si tratta di semplici accordi con negozi ed esercizi commerciali, che ci guadagnano in pubblicità» assicura Natali. Per ottenere la family Card, le famiglie – anagrafiche o sposate – dovranno semplicemente compilare un modulo prestampato dal Comune, e attendere poi i necessari controlli.

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