Ieri ho presentato alcuni emendamenti al disegno di legge delega sulle pene detentive non carcerarie. Le proposte chiedevano la depenalizzazione dei reati legati alla cannabis e l’esclusione del carcere per i reati concernenti in generale le droghe in caso di lieve entità della qualità e della quantità. Questa seconda misura contribuirebbe a evitare la presenza di una percentuale abnorme di tossicodipendenti in carcere (in genere almeno il 25% dei detenuti).

Le proposte hanno sollevato dibattito in aula e un’attenzione da diverse parti politiche, da Sel a Scelta Civica al M5S. Data la complessità della materia (gran parte della discussione sul provvedimento era stata assorbita dall’altra importante proposta di depenalizzazione del reato di immigrazione clandestina) ho accolto le richieste di affrontare la questione in un contesto specifico.

L’occasione non mancherà: proprio ieri è stata presentato il disegno di legge predisposto da Luigi Manconi che chiede la legalizzazione della cannabis per uso terapeutico, che anch’io ho sottoscritto. Alla Camera sono già in discussione i progetti di legge Farina e Gozi e anche gli interventi di ieri in Senato hanno mostrato che i margini per una discussione ci sono. È il momento che il PD assuma su questo tema una posizione chiara che tenga conto delle esperienze più innovative di legalizzazione delle droghe leggere, dal Canada all’Uruguay.

Articolo pubblicato sull’Huffington Post

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