PUPPATO ‘MEDIATRICE’; MAGGIORANZA DEPOSITA MOZIONE UNITARIA (DIRE) Roma, 15 lug. – F35, e’ il giorno della votazione delle mozioni in Senato. Alle 17, come da calendario, si avviera’ la discussione sui documenti depositati che sanciranno la posizione di Palazzo Madama sui cacciabombardieri Jsf dopo il voto di Montecitorio alcune settimane fa. In tutto sono 4 le mozioni depositate in aula: una del Movimento 5 stelle, una di Sel, una terza a prima firma del senatore Pd Felice Casson (sottoscritta da altri 17 colleghi), piu’ quella unitaria di maggioranza sottoscritta dai capigruppo Luigi Zanda (Pd), Renato Schifani (Pdl), Gianluca Susta (Scelta civica), con le firme dei rispettivi responsabili in commissione Difesa (Vito Vattuone, Giuseppe Esposito, Gabriele Albertini) a cui si sono uniti Gal e le Autonomie. In calce alla mozione Casson ci sono 18 firme, anche se originariamente i sottoscrittori erano in tutto 22. Dopo una riunione del gruppo la scorsa settimana, in cui l’assemblea a maggioranza (con 72 si’ e 14 no) ha deciso di votare la mozione nel testo approvato alla Camera, in 4 hanno ritirato la firma dal documento Casson. Ecco i nomi rimasti in calce alla mozione ‘pacifista’: Amati, Cirinna’, Spilabotte, Dirindin, Tocci, Puppato, Granaiola, Mineo, Capacchione, Lo Giudice, Ruta, Filippi, Lumia, Pezzopane, Ricchiuti, Padua, Albano (A rititare la sottoscrizione sono stati Valentini, Fucksia, Angioni, Manconi). I numeri per essere approvata non ci sono (e non e’ nemmeno escluso che qualcun altro possa ritirare la firma), ma la mozione della ‘fronda’ no-f35 guidata da Casson sara’ messa ai voti prima della mozione di maggioranza e cosi’ accentrera’ inevitabilmente l’attenzione. Uno dei sottoscrittori, Cirinna’, spiega: “Siamo realisti, la mozione non puo’ passare perche’ la stragrande maggioranza del gruppo votera’ assieme a Pdl e Scelta civica”. Ma la collega Laura Puppato, nel ruolo di mediatrice, e’ al lavoro per evitare nuovi strappi nel partito.

E cosi’, per evitare che anche con il voto sulle mozioni F35 in Senato comunque si configuri un’ulteriore spaccatura interna al partito guidato da Guglielmo Epifani, Puppato sta preparando un ordine del giorno da far approvare e nel quale, spiega interpelata dalla ‘Dire’, “si faccia chiarezza sul dispositivo sibillino'” della mozione di maggioranza che ricalca quella della Camera. In particolare, continua la senatrice Pd, occorre chiarire relativamente alla parte in cui si invita il governo “a non procedere a nessuna fase di ulteriore acquisizione senza che il Parlamento si sia espresso nel merito, ai sensi dell’articolo 4 della legge 31 dicembre 2012, n. 244”. Puppato e’ piu’ esplicita: “Cosa vuol dire nessun acquisto ulteriore? Visto che nella discussione che abbiamo avuto nel gruppo e’ emerso che gli impegni assunti anche con i fondi gia’ allocati prevedono l’acquisto di 3 + 7 aerei F35” rispetto ai 90 indicati dal precedente governo “dobbiamo chiarire quel numero. Io mi sto facendo carico di scrivere l’ordine del giorno, concordandolo con il capogruppo. Mi sto facendo latore di questo. Se la mozione Casson non passera’ chiediamo almeno che il Pd faccia votare l’ordine del giorno. Serve un compromesso”. Puppato ricorda che sugli F35 il suo partito, in campagna elettorale, aveva preso l’impegno a rivedere l’impegno sull’acquisto dei cacciabombardieri. Dobbiamo assolutamente fare chiarezza sul punto davanti ai cittadini italiani. Capisco che ci sono delle esigenze di Difesa e che non si possono assolvere mettendo i fiori nei cannoni pero’, in questo momento, ci sono delle priorita’ diverse, come il lavoro”.

Il documento a prima firma Casson, uno delle quattro mozioni che saranno votate nell’aula del Senato, chiede al governo di “attivarsi al fine di sospendere immediatamente la partecipazione italiana al programma di realizzazione dell’aereo Joint strike fighter – F35; a procedere in tempi rapidi ad un’attenta ridefinizione del modello di difesa italiano sulla base del dettato costituzionale e della nostra politica estera, affermando un ruolo centrale per la politica europea e sostenendo il ruolo di peacekeeping per le forze armate; a destinare le somme cosi’ risparmiate ad un programma straordinario di investimenti pubblici riguardanti piccole opere e finalizzato prioritariamente alla messa in sicurezza degli edifici scolastici, del territorio nazionale dal rischio idro-geologico, e alla realizzazione di un piano pluriennale per l’apertura di asili nido”. La mozione Pd, Pdl, Scelta civica impegna il Governo “a dare impulso, a partire dal Consiglio europeo di dicembre, a concrete iniziative per la crescita della dimensione di difesa comune europea in una prospettiva di condivisa razionalizzazione della spesa; al pieno rispetto di quanto previsto dall’articolo 4 della legge 31 dicembre 2012, n. 244, allo scopo di garantire al Parlamento di esercitare le proprie prerogative; in particolare, relativamente al programma F 35, a non procedere a nessuna fase di ulteriore acquisizione senza che il Parlamento si sia espresso nel merito, ai sensi dell’articolo 4 della legge 31 dicembre 2012, n. 244”.

La mozione di Sel, a prima firma De Petris e sottoscritta anche dai colleghi del Pd Cirinna’, Spilabotte, Granaiola Ricchiuti, Puppato e dall’ex M5s Mastrangeli, impegna il Governo “ad attivarsi al fine di sospendere immediatamente la partecipazione italiana al programma di realizzazione dell’aereo Joint strike fighter – F35; a procedere in tempi rapidi ad un’attenta ridefinizione del modello di difesa italiano sulla base del dettato costituzionale e della nostra politica estera, affermando un ruolo centrale per la politica europea e sostenendo il ruolo di peacekeeping per le forze armate; a destinare le somme cosi’ risparmiate ad un programma straordinario di investimenti pubblici riguardanti piccole opere e finalizzato prioritariamente alla messa in sicurezza degli edifici scolastici, del territorio nazionale dal rischio idro-geologico, e alla realizzazione di un piano pluriennale per l’apertura di asili nido”. Tra le mozioni che saranno votate in Senato, anche quella del mozione del Movimento 5 stelle che impegna il Governo “ad abbandonare, in via definitiva, il programma per la produzione e l’acquisto dei previsti cacciabombardieri JSF, ponendo in essere ogni utile azione al fine di risolvere il contratto d’acquisto dei velivoli; a favorire la riconversione dell’industria legata alla produzione delle armi allo scopo di tutelare i lavoratori impegnati nel comparto; a procedere in tempi rapidi ad un’attenta ridefinizione del modello di difesa italiano sulla base del dettato costituzionale; a subordinare qualsiasi decisione sui sistemi d’arma da acquisire alla stessa definizione del modello di difesa; a definire un percorso che preveda finanziamenti selettivi, attraverso i quali individuare le priorita’ e le reali necessita’ del comparto, investendo minori risorse economiche, da utilizzarsi meglio al fine di portare l’Italia in linea con gli altri Paesi europei; a destinare le somme del programma per l’acquisto degli F 35 al finanziamento di attivita’ quali: attribuzione di un reddito di cittadinanza; peacekeeping e soluzione non violenta dei conflitti; attivazione di un programma straordinario di investimenti pubblici riguardanti piccole opere e finalizzato alla messa in sicurezza degli edifici scolastici; tutela del territorio nazionale dal rischio idrogeologico; realizzazione di un piano pluriennale per l’apertura di asili nido; ad attivarsi presso la Nato e gli Stati Uniti per chiedere un’immediata rimozione di qualsiasi ordigno nucleare presente sul territorio italiano”. (Mar/ Dire) 15:17 15-07-13 NNNN

css.php