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La Corte costituzionale ha motivato oggi la sentenza con cui respinge la richiesta di dichiarare incostituzionale l’estensione del matrimonio civile alle persone dello stesso sesso. È una momentanea battuta d’arresto nella richiesta di gay e lesbiche per il riconoscimento del diritto al matrimonio, ma la battaglia andrà avanti.

Quella sentenza, ad ogni modo, apre uno scenario nuovo, molto più avanzato rispetto all’attuale dibattito politico. La Corte, infatti, afferma in modo chiaro che all’unione omosessuale “spetta il diritto fondamentale di vivere liberamente una condizione di coppia, ottenendone  il riconoscimento giuridico con i connessi diritti e doveri”. Tale riconoscimento giuridico “necessariamente postula una disciplina di carattere generale, finalizzata a regolare diritti e doveri dei componenti della coppia”. Spetta al Parlamento, continua la Consulta “individuare le forme di garanzia e di riconoscimento per le unioni suddette”.

Altro che Dico o Didore, soluzioni con cui il Parlamento  avrebbe voluto normare i diritti dei singoli senza riconoscere le coppie.  Il riconoscimento giuridico delle coppie gay e lesbiche in quanto tali, tramite una disciplina generale e non tramite singole modifiche del Codice civile, è da oggi un diritto costituzionale fondamentale da cui il Parlamento italiano non potrà prescindere.

Sergio Lo Giudice

http://www.cortecostituzionale.it/giurisprudenza/pronunce/scheda_ultimo_deposito.asp?sez=ultimodep&Comando=LET&NoDec=138&AnnoDec=2010&TrmD=&TrmM=

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