La Torre degli Asinelli quest’anno per Natale è  rimasta spenta. I commercianti dell’Ascom, che da 21 anni finanziavano l’illuminazione per il periodo festivo, hanno deciso di lasciarla al buio per protestare contro l’amministrazione che non ha voluto fare marcia indietro sui T days.

La pedonalizzazione delle tre strade principali del centro medievale (via Indipendenza , via Rizzoli e via Ugo Bassi, che si incontrano formando appunto una T) ha prodotto un aumento massiccio delle presenze lungo quelle strade, ma le associazioni dei commercianti imputano un calo degli incassi alla modifica delle abitudini dei bolognesi indotta dalle nuove misure. Dato che la crisi del commercio è un dato di fatto  – in centro come in periferia, a Bologna come nel resto d’Italia -la validità di questa ipotesi rimane indimostrata e la tentazione di dare la colpa alla giunta di centrosinistra rimane alta.

I commercianti, con mossa tafazziana, rendono per l’occasione più buio  il cuore dello shopping cittadino, come se i produttori di panettone togliessero i canditi per protestare contro l’Imu. Ma contemporaneamente tanti gruppi di cittadini si sono mobilitati per sostenere la scelta della giunta Merola di pedonalizzare il centro. Così è nata l’iniziativa “Facciamo luce” che si è tenuta questa sera sottto le due torri ha lanciato un segnale preciso: la città l’illuminano le persone in carne ed ossa, con la loro presenza viva e la loro socialità. Attorno alla torre disegnata da centinaia di luci lungo via Rizzoli, tantissime persona si sono fermate a conversare e scambiarsi gli auguri.  Per la cronaca, i negozi erano pieni.

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