Oggi c’è una buona notizia: il Comune di Bologna ha aderito alla “Rete nazionale delle Pubbliche amministrazioni per il superamento delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere”.

Consiglio comunale Bologna

Si tratta di un network di enti locali a cui alcune amministrazioni stanno lavorando da un paio di anni e che sta via via formalizzando il suo lavoro. ( vedi anche:

http://www.comune.torino.it/politichedigenere/

http://www.comune.venezia.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/4589

http://www.romacivica.net/glbt/tavolo.htm

L’adesione di Bologna, proposta dall’assessore alle Politiche per le Differenze Milli Virgilio, era stata sollecitata qualche giorno fa da una proposta di ordine del giorno che avevo presentato in Consiglio comunale in occasione del 17 maggio, giornata internazionale contro l’omofobia, insieme ai capigruppo di Ds, Margherita e Eco-dem:  http://www.cassero.it/show.php?1239 

 

Ecco la delibera di Giunta di oggi:

 



Istruzione e Politiche delle Differenze

P.G. N.: 129966/2007
Data Seduta Giunta: 05/06/2007

Oggetto: ADESIONE ALLA CARTA DI INTENTI PER LA COSTITUZIONE DELLA RETE NAZIONALE DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI PER IL SUPERAMENTO DELLE DISCRIMINAZIONI BASATE SULL’ORIENTAMENTO SESSUALE E SULL’IDENTITA’ DI GENERE.

Delibera senza parere contabile
– Delibera di Giunta –


LA GIUNTA

Premesso che

– Il principio generale di non discriminazione ha un valore universale, riguarda ogni persona e, come tale, è affermato nelle norme di diritto internazionale fin dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 10 Dicembre 1948;

– Il 2007 è stato proclamato dall’Unione Europea “Anno europeo delle Pari Opportunità per Tutti”, per focalizzare l’attenzione dei cittadini europei sulla valorizzazione delle diversità determinate dal genere, l’origine etnica, la razza, l’handicap, l’orientamento sessuale, la religione o le convinzioni personali;

– la “Carta europea dei diritti umani nelle città”, sottoscritta dalla città di Bologna il 22 luglio 2005, riconosce il “principio di uguaglianza dei diritti e di non discriminazione”, diritti “garantiti dalle autorità comunali, senza alcuna discriminazione legata all’origine, al colore, all’età, al sesso o alle scelte sessuali, alla lingua, alla religione, all’opinione politica, all’origine etnica o sociale o al reddito”;

– lo Statuto della Regione Emilia Romagna, approvato il 14 settembre 2004, afferma “il riconoscimento della pari dignità sociale della persona, senza alcuna discriminazione per ragioni di (…) orientamento sessuale” ,

Considerato che

– in questi ultimi anni diverse amministrazioni locali e regionali hanno avviato politiche per favorire l’inclusione sociale delle persone omosessuali e transessuali, sviluppando azioni positive e promuovendo atti e provvedimenti amministrativi che tutelassero dalle discriminazioni;

– l’Unione Europea ha sollecitato, in molte occasioni e con numerose deliberazioni e programmi comunitari, l’impegno delle amministrazioni locali sui temi della cittadinanza e delle culture delle differenze, della lotta all’intolleranza e all’omofobia, principi contenuti fin dal Trattato di Amsterdam e nella Carta di Nizza, sottoscritte anche dal nostro Paese;


– il Comune di Bologna, attraverso l’Assessore alle Politiche per le Differenze, ha preso parte a numerosi incontri, nel corso dei quali è emersa la necessità di creare un network di esperienze municipali nel campo delle culture delle differenze;


– si è creato un primo tavolo di lavoro nazionale, cui partecipano, oltre a Bologna, le città di Torino, Roma, Venezia, Messina, Aosta, Ferrara, Bari e Padova, le Province di Torino, Napoli, Siracusa e Rimini, la Provincia Autonoma di Trento, le Regioni Piemonte, Toscana e Puglia;

– è stata redatta una “Carta di intenti” tra le Pubbliche Amministrazioni, con l’obiettivo di promuovere una “Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni per il superamento delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere”, qui allegata;

Considerato inoltre

– che la Carta di Intenti:

propone alla costituenda Rete gli obiettivi di:

a. individuare, mettere a confronto e diffondere politiche di inclusione sociale per lesbiche, gay, bisessuali, e transgender realizzate dalle Pubbliche amministrazioni a livello locale;
b. contribuire alla diffusione di buone prassi su tutto il territorio nazionale mettendo in rete le Pubbliche Amministrazioni impegnate nella promozione dei diritti delle persone lgbt;
c. supportare le Pubbliche Amministrazioni nella realizzazione di attività rivolte alla promozione e al riconoscimento dei diritti delle persone lgbt


individua per la costituenda Rete le azioni di intervento così descritte:


a. promuove presso le Pubbliche Amministrazioni un’attenzione permanente all’emersione dei bisogni della popolazione lgbt e opera affinché questi siano presi in considerazione anche nella pianificazione strategica degli Enti;

b. diffonde i propri obiettivi e le esperienze realizzate nel territorio nazionale attraverso idonee campagne di comunicazione sociale;

c. promuove nuove adesioni alla Rete e la realizzazione di azioni positive;
d. intraprende iniziative di dimensione europea attraverso:
-adesione e promozione di campagne europee in corso;
-adesione e promozione di progetti finanziati con fondi comunitari;
-confronto con altre esperienze e Reti europee;

e. si pone presso i Ministeri competenti quale interlocutore attivo per l’affermazione dei diritti di piena cittadinanza delle persone lgbt e per il superamento delle discriminazioni;
f. organizza una giornata tematica con eventi diffusi sul territorio nazionale;
g. opera per la diffusione presso le Pubbliche Amministrazioni delle esperienze formative realizzate dai partecipanti alla Rete;

h. ricerca fondi per le attività della Rete;

i. individua annualmente le linee guida, gli obiettivi prioritari e le strategie di azione.

chiede ai soggetti che vi aderiscono di impegnarsi a:


a. avviare, ove possibile, un confronto con le Associazioni lgbt locali;
b. favorire l’emersione dei bisogni della popolazione lgbt e operare affinché questi siano presi in considerazione anche nella pianificazione strategica degli Enti;

c. sviluppare azioni positive sul territorio;

d. comunicare alla Rete le esperienze realizzate;

e. supportare la Rete nella circolazione delle informazioni;

f. creare una pagina informativa delle attività della rete sul proprio sito seguendo una traccia comune;
g. partecipare alla giornata internazionale contro l’omofobia, proclamata dal Parlamento europeo per il 17 maggio di ogni anno anche con propri eventi di rilevanza pubblica;
h. partecipare agli incontri annuali tra i partner della Rete;

i. avviare, ove possibile, una collaborazione interistituzionale tra diversi livelli di governo locale.

identifica quali campi di intervento nelle singole città:


a. azioni volte a promuovere l’identità, la dignità e i diritti delle persone lgbt e a riconoscere le loro scelte individuali e affettive, nei diversi ambiti della vita familiare, sociale, culturale, lavorativa e della salute;

b. azioni conoscitive sul territorio per individuare i bisogni della popolazione lgbt e orientare le politiche, attingendo anche dalle esperienze degli attori locali;

c. iniziative culturali finalizzate a favorire l’incontro e il confronto fra le differenze;
d. azioni di informazione e sensibilizzazione pubblica rivolta a tutta la popolazione;
e. azioni informative e formative rivolte al personale dipendente degli Enti partecipanti;
f. azioni informative e formative rivolte al personale impegnato in campo educativo, scolastico, socio-assistenziale e sanitario;

g. azioni informative e formative rivolte al mondo produttivo sui temi del diritto al lavoro delle persone omosessuali e transessuali;

h. azioni di informazione e di prevenzione sanitaria;

i. azioni di contrasto alle discriminazioni multiple;

j. collaborazioni con le associazioni per valorizzarne le attività, sviluppare percorsi formativi e iniziative comuni, secondo modelli di amministrazione condivisa e di cittadinanza attiva.

Ritenuto pertanto che

– gli obiettivi e gli interventi previsti dalla suddetta Carta di Intenti sono coerenti con gli indirizzi e i programmi dell’Amministrazione Comunale di Bologna;

– sia opportuno per il Comune di Bologna aderire alla Carta di Intenti per la costituzione della “Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni per il superamento delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere”, quale opportunità di scambio di buone pratiche e di rafforzamento delle relazioni tra Enti Locali su questi temi, attraverso l’Osservatorio LGBT;

Dato atto che ai sensi dell’art. 49, comma 1, del D.Lgs. 18 agosto 2000 n. 267 è stato richiesto e formalmente acquisito agli atti, il parere favorevole in ordine alla regolarità tecnica, espresso dal Responsabile del Settore Istruzione e Politiche delle differenze;


Su proposta del Settore Istruzione e Politiche delle differenze


a voti unanimi e palesi;

DELIBERA

1) di approvare l’adesione del Comune di Bologna alla Carta di Intenti, in allegati, parte integrante del presente provvedimento, per la costituzione della “Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni per il superamento delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere” e di partecipare alle attività previste attraverso l’Osservatorio LGBT;

2) di dare atto che la presente deliberazione non prevede alcun impegno di spesa.

3) di dichiarare il presente provvedimento immediatamente eseguibile, ai sensi dell’art. 134 comma 4 del D. Lgs. 18.8.2000 n. 267 stante l’urgenza di sottoscrivere “la carta d’intenti”.

La Direttrice del Settore

Isa Speroni

 

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