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Chiesa: “La città non ha bisogno di queste cose”

Bologna, 25 mar. (Apcom) – Più di trentamila persone parteciperanno a Bologna al Gay pride nazionale del 28 giugno. Le stime sono del presidente onorario di Arcigay Sergio Lo Giudice a pochi giorni dalla presentazione ufficiale della manifestazione che ha suscitato polemiche tra gli esponenti degli schieramenti politici locali e la gerarchia ecclesiale, come dimostrano le prese di posizione comparse oggi sulle pagine locali de Il Resto del Carlino.

“Bologna non ha bisogno di queste cose – lamenta il vescovo ausiliare, Ernesto Vecchi -. Nessuno vuole mancare di rispetto alle persone ma sono altri i problemi da mettere a fuoco. Queste iniziative hanno scopi ben diversi da quelli che la gente si aspetta. Rispetto le persone ma Bologna non ha bisogno di disperdere energie. Se ne può anche fare a meno. Sono altri i sistemi per portare avanti le battaglie civili”. Il presule vuole evitare polemiche sulla questione legata ai diritti degli omosessuali, ma si dice contrario allo svolgimento dell’iniziativa nel capoluogo emiliano. “Il degrado non lo danno gli omosessuali – dice Vecchi – ma manifestazioni come questa e altre. Abbiamo visto iniziative che portano a spaccare le vetrine e imbrattare i muri”.

Lo Giudice al Carlino anticipa lo slogan del Gay pride che torna a Bologna dopo 12 anni. “Uguali diritti, uguale dignità – dice -. Sfileranno decine di migliaia di persone per rivendicare con orgoglio e civiltà la propria identità, senza volere mancare di rispetto a nessuno. Magari ci sarà qualche provocazione, ma parliamo di una festa in cui ognuno sarà libero di esprimersi come vuole”. Bologna, continua “rappresenta un luogo molto simbolico per la comunità Lgbt perché qui sono nate associazioni nazionali come Arcigay e Arcilesbica. Ci sono 12mila iscritti, sui 170mila totali a livello nazionale”.

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