FINE VITA ED EUTANASIA . NAPOLITANO RIACCENDE IL CONFRONTO

Sel entusiasta, anche Bondi apre, no dal Ncd. Dal Pd proposta di legalizzazione. Convergenza con FI sul testamento biologico (ilVelino/AGV NEWS)

Roma, 18 MAR – “Il Parlamento non dovrebbe ignorare il problema delle scelte di fine vita ed eludere un sereno e approfondito confronto di idee su questa materia. Richiamerò su tale esigenza l’attenzione del Parlamento”.
Con un messaggio inviato al consigliere generale dell’Associazione Luca Coscioni ed esponente del comitato promotore Eutanasia Legale, Carlo Troilo, il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, riaccende il dibattito sul tema. Suscitando reazioni disparate.
Pieno l’apprezzamento di Gennaro Migliore, presidente dei deputati di Sinistra Ecologia Liberta’: “Le parole di Napolitano sull’eutanasia sono di straordinaria importanza. E’ necessario dare seguito al suo appello con una discussione vera e approfondita in Parlamento”. Positiva, dal versante del centrodestra, anche la reazione del senatore di Forza Italia Sandro Bondi: “Mi auguro che l’invito del presidente della Repubblica sulla necessita’ di approvare una legge sul fine vita sia accolto e consenta un lavoro e un confronto in Parlamento scrupolosi e informati, ispirati ad una retta coscienza umana, depurato da interessi politici e ideologici, finalizzato esclusivamente a garantire la libertà e la dignità della persona umana”.

Di segno diverso il commento di Eugenia Roccella, esponente del Nuovo centrodestra: “La visione del presidente Napolitano sulle problematiche del fine vita rischia di essere parziale e unilaterale se il confronto avviene solamente con le associazioni favorevoli all’eutanasia, come gia’ accadde con il caso Welby”, rileva l’ex sottosegretario.
Prevedibilmente entusiastica la reazione dell’associazione Coscioni. Troilo, che oggi ha tenuto una conferenza stampa per chiedere al Parlamento l’avvio di un’indagine conoscitiva su come si muore in Italia e per riprendere l’esame dei progetti di legge sul fine vita, sottolinea che “il tabu’ dell’eutanasia, in Italia, e’ sempre molto forte. E lo dimostrano tre fatti: il rifiuto dei politici a discuterne; l’interesse episodico della stampa e soprattutto delle televisioni; il silenzio, a eccezione di Umberto Veronesi e di pochi altri, dei nostri piu’ illustri intellettuali, compresi quelli che, come Umberto Eco, si dicono favorevoli all’eutanasia”.
Le parole di Napolitano possono per Troilo “contribuire a scuotere il muro di silenzio su questo tema, spingendo il Parlamento a discutere finalmente di eutanasia e a esaminare la proposta di legge di iniziativa popolare per la legalizzazione dell’eutanasia, presentata dalla nostra e da altre associazioni con quasi 70 mila firme autenticate di cittadini e depositata alla Camera dei deputati il 13 settembre del 2013”.
In direzione simile va la proposta presentata dal Pd: al Senato il testo, che riprende la proposta di legge di iniziativa popolare presentata dall’Associazione Luca Coscioni, é firmato Manconi, Lo Giudice, Palermo e Pezzopane. Il disegno di legge dei senatori democrat propone una esenzione di responsabilità penale per il personale medico e sanitario che provveda ai trattamenti eutanasici su “chiara e inequivoca” richiesta dell’interessato, debitamente informato “in ordine ai profili sanitari, etici e umani a essa relativi”.

Muove da esigenze opposte il disegno di legge che fissa disposizioni in materia di alimentazione ed idratazione presentato a inizio legislatura da esponenti del Pdl (poi divaricatisi tra Forza Italia e Nuovo centrodestra) Sacconi, Bianconi, Alberti Casellati, Bocca, Caliendo, Chiavaroli, Compagna, Conte, Gasparri, Liuzzi, Mandelli, Matteoli, Piccoli, Tarquinio e Zin. Illustrando il testo, i senatori del centrodestra prendono spunto dal caso Englaro e da analoghi fatti di cronaca piu’ o meno recente, ricordando che “sulla base di provvedimenti di volontaria giurisdizione adottati in assenza di una specifica disciplina ed in termini di dubbia costituzionalita’, sono state attuate – per la prima volta in Italia – pratiche dirette a sospendere le attivita’ di alimentazione e idratazione prestate in favore di una persona non in grado di provvedere a se’ stessa. Tali pratiche, che tutta la stampa internazionale ha definito ‘eutanasiche’, sono state prodotte in un ambiente estraneo al servizio sanitario nazionale in quanto le sue strutture sono state ritenute da un atto ricognitivo del Ministero della salute, ai sensi delle vigenti disposizioni normative o regolamentari, incompatibili con atti di conduzione a morte in quanto tenute ad operare per la vita”.
Fissa invece “disposizioni in materia di consenso informato e di dichiarazioni anticipate di trattamento sanitario” una proposta di legge firmata dai deputati del Pd Murer, Amato, D’incecco, Fragomeli, Garavini, Marantelli, Scuvera, Tullo, Velo. Identico il titolo “Disposizioni in materia di consenso informato e di dichiarazioni anticipate di trattamento sanitario” – di un disegno di legge presentato al Senato dall’esponente di Forza Italia Maria Rizzotti.
Dai Popolari per l’Italia sono state invece proposte “disposizioni per rafforzare l’assistenza dei pazienti in stato vegetativo o di minima coscienza cronici”. Al Senato a firmare il testo e’ Antonio De Poli, alla Camera Paola Binetti e Rocco Buttiglione. Gli esponenti centristi sottolineano, illustrando il testo, che la loro proposta “nasce anche dalla consapevolezza che per sostenere autorevolmente il valore inalienabile e indisponibile della vita umana, anche nei momenti in cui la persona appare piu’ fragile, e’ necessario predisporre tutti gli strumenti necessari per alleviare la fatica fisica, psicologica, emotiva ed etica di chi deve misurarsi con questi problemi giorno per giorno e per molti anni. Oggi, occorre non nasconderlo, la richiesta di eutanasia – avvertono i parlamentari del gruppo Per l’Italia – puo’ assumere forme molto accattivanti, perfino seduttive”.

 

La lettera del Presidente Giorgio Napolitano

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