Va a avanti a Bologna la discussione sul nuovo regolamento su tatuaggi e piercing e proseguono le polemiche sulla stampa. Ai giornali non par vero di potere costruire un nuovo capitolo del serial “Cofferati proibizionista”, ma a onor del vero va detto che Cofferati in questa storia c’entra poco o niente. Il divieto di piercing nelle parti sensibili è presente nel regolamento di igiene del Comune di Bologna dal 2002, nelle Linee Guida Regionali dell’Emilia Romagna dal 2007, nel regolamento di Reggio Emilia dal 2008 ecc. La novità è che finalmente ci si è accorti della discrepanza fra questo divieto e la realtà dei fatti e si sta iniziando a ragionare su una possibile soluzione.

Io ho fatto la mia proposta, che sarà discussa in settembre in Consiglio comunale insieme al regolamento: la Regione stabilisca quali sono le operazioni effettivamente più difficoltose e a rischio di complicanze sanitarie sulla base di criteri scientifici e statistici (pare che forare la cartilagine dell’orecchio sia ben più complicato di un piercing ai genitali) e subordini l’effettuazione di piercing particolarmente delicati ad una seria qualificazione professionale degli operatori, garantendo nel frattempo la presenza di presidi sanitari in cui i piercing più a rischio possano essere praticati da personale medico.

piercing-omb.jpg

Cofferati, crociata contro il piercing. Vietato nelle parti intime

Bologna, scoppia il “caso piercing”: Arcigay e Sinistra contro la direttiva regionale

di Silvia Bignami

Palazzo DAccursio, sede del Comune

La giunta Cofferati vieta il piercing nelle parti intime, ma ad essere etichettato come “bacchettone” alla fine è solo il governatore Vasco Errani. «Abbiamo recepito una legge regionale» si giustificano in coro l´assessore Giuseppe Paruolo e la collega Maria Cristina Santandrea durante una udienza conoscitiva in cui c´è anche chi, come il Prc, invita a considerare l´erotico piacere garantito dal piercing genitale. Ad attaccare viale Aldo Moro è il consigliere Pd Sergio Lo Giudice, presidente onorario di Arcigay, che definisce «ideologica» la direttiva regionale, perché impone delle limitazioni «basate non su dati scientifici, ma sulla scabrosità».

Così il regolamento su piercing e tatuaggi si trasforma in un piccolo caso diplomatico, con Palazzo D´Accursio che dopo le ordinanze anti alcool e la caccia ai “falli” di cioccolato al Cioccoshow in piazza Maggiore, non vuol passare ancora una volta per “proibizionista”. Paruolo, in commissione, difende la giunta: «Il nuovo regolamento del Comune non vieta certi tipi di piercing in assoluto. Piuttosto apre la strada a una discussione con l´Ausl per consentire certi tipi di interventi solo in ambulatorio, dove a eseguirli è un medico».

I consiglieri Pd scaricano la colpa su viale Aldo Moro. Lo Giudice, carte alla mano, spiega che l´Emilia Romagna si dimostra la regione più “bacchettona” d´Italia. «Le linee di indirizzo regionali emanate l´11 aprile 2007, cui il Comune deve attenersi, riprendono una norma nazionale interpretandola in maniera molto rigida. Credo che la giunta Errani debba pensarci bene, ponendo limitazioni basate su dati scientifici. Certe norme sanno di moralismo, perché lasciano intendere cos´è il buon costume».

Per questo il consigliere Pd presenterà un ordine del giorno legato al regolamento comunale per «chiedere alla Regione un percorso di formazione per le attività commerciali e per individuare presidi sanitari adeguati». Altrimenti «rischiamo che in città nasca un mercato illegale del piercing». Una proposta che trova d´accordo anche Sinistra Democratica. Mentre l´Altrasinistra accusa tutta la giunta comunale di «moralismo inconcepibile» e l´indipendente di Prc Valerio Monteventi lancia una provocazione: chiamare in udienza conoscitiva una coppia che racconti a tutti i piaceri del piercing intimo.
Nicchia il centrodestra, con Daniele Carella (Forza Italia), che propone di rendere obbligatoria l´autorizzazione medica per tutti piercing. E Lorenzo Tomassini (FI), che se la prende con la sinistra radicale: «Tutta questa discussione ha connotazioni blasfeme che offendono la città»

http://bologna.repubblica.it/dettaglio/Piercing-lArcigay:-Regione-bacchettona/1493306?ref=rephp

(25 luglio 2008)

css.php