Oggi sono intervenuto in Senato per ricordare il 34esimo anniversario della strage di Bologna

IL TESTO DEL MIO INTERVENTO

Senato della Repubblica
Seduta di Sabato 2 Agosto 2014

Presidente, onorevoli colleghi,
il 2 agosto 1980, alle 10.25 per mano fascista, armata da mandanti ancora oscuri, con finalità di destabilizzazione dell’ordine democratico e con complicità e connivenze mai del tutto chiarite andava in scena uno degli episodi più inquietanti della storia italiana del Novecento. Alle 10.25, alla stazione ferroviaria di Bologna, una forte esplosione produsse 85 morti, 218 feriti e una ferita profonda all’Italia democratica.

Fu uno dei colpi di coda più micidiali della cosiddetta strategia della tensione, uno dei momenti più bui di quella che il nostro collega Sergio Zavoli ha chiamato “la notte della repubblica”.

Oggi, come ogni 2 agosto da trentaquattro anni a questa parte, la popolazione di Bologna si è raccolta attorno ai familiari delle vittime in una manifestazione di piazza fra le più sentite e commoventi a cui si possa partecipare. Una commozione che non è solo vicinanza compassionevole al dolore delle vittime sopravvissute e dei familiari ma piuttosto una comune mozione della ragione e dei sentimenti per una storia, quella della democrazia italiana, che poteri oscuri animati dalla volontà di una svolta autoritaria hanno provato invano ad uccidere.

Invece, da quel dolore e da quello sconcerto la nostra democrazia ha saputo trovare la forza per ristabilire il primato della democrazia sulla violenza e il terrorismo.

La celebrazione di quest’anno é stata accompagnata da due notizie positive.

La prima è l’archiviazione, da parte della procura di Bologna, della cosiddetta “pista palestinese”. Il teorema delle responsabilità del Fronte Popolare di Liberazione della Palestina nell’attentato, per vendetta contro il mancato rispetto di un oscuro accordo con lo Stato italiano e con la complicità dei terroristi rossi tedeschi Kram e Frohlich era stato rilanciato con forza dalla assai discussa commissione parlamentare Mitrokhin.

Oggi abbiamo la conferma che quella pista era inconsistente e che le condanne degli esecutori materiali della mattanza di Bologna vanno considerate una verità processualmente accertata, il cui unico limite è dì non aver riguardato anche i mandanti, ad oggi ignoti, della strage.

L’altra buona notizia è l’approvazione da parte della Commissione Giustizia della Camera della proposta di legge 559 “Introduzione nel codice penale del reato di depistaggio e inquinamento processuale” che ha come primo firmatario Paolo Bolognesi, il presidente dell’Associazione familiari delle vittime della strage del 2 agosto e che dovrebbe essere approvata dalla Camera dei Deputati già nei prossimi giorni. In settembre quel testo arriverà qui in Senato, dove già dallo scorso anno é depositato un disegno di legge analogo.

Ebbene, Presidente, colleghi, credo che il modo migliore che abbiamo per onorare le vittime e la nostra comune memoria, ma soprattutto per porre un ostacolo forte a che il nostro Paese non abbia a rivivere momenti così oscuri e drammatici, sia di procedere con celerità alla calendarizzazione in commissione e poi in aula di quel disegno di legge non appena sarà arrivato dalla Camera.

L’approvazione di una legge sul depistaggio sia un segnale forte e chiaro che il Parlamento italiano costruisce un nuovo argine al ripetersi di quella notte di violenza e misteri che vide fra i suoi protagonisti anche pezzi deviati dello Stato.

Sergio Lo Giudice

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